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La “sicurezza urbana” e gli “imprenditori della paura”

25 Novembre 2016

Dopo l’ultimo Consiglio Comunale straordinario (richiesto dalle opposizioni) sulla sicurezza urbana, del 10 novembre 2016, che si è concluso con un “nulla  di fatto” o meglio con l’impegno di portare in commissione una serie proposte da approvare in un nuovo consiglio ,  e la serie di interrogazioni  sui fatti di microcriminalità presentate dalla Lega nel consiglio precedente vogliamo esprimere la  nostra  posizione.

Anche a Legnano esiste  una classe politica  che noi chiamiamo “imprenditori della paura”, è presente in tutto il mondo, e  per ottenere il consenso, con l’aiuto dei mass media  riesce a trasformare il rischio remoto di poter subire uno scippo, un furto, un’aggressione  in una minaccia reale, diffondendo insicurezza e paura, appellandosi all’irrazionalità della così detta   sicurezza “percepita” , anche quando tutti i dati reali delle forze dell’ordine  dicono il contrario, loro amplificano nei numeri e nei modi  fenomeni di microcriminalità, disegnando un futuro prossimo fatto di  invasioni di migranti e  di minacce terroristiche. 

Microcriminalità ,terrorismo e migranti sono le argomentazioni migliori per mettere in secondo piano le questioni sociali, crisi economica, disoccupazione , crisi ambientale, che peggiorano  giorno per giorno la qualità della vita di tutti noi, aumentando la precarietà del viere quotidiano.

Tra mafia e piccoli furti sono questi ultimi a preoccupare di più i cittadini,  perchè  ti possono toccare più facilmente, e allora se si possono adottare provvedimenti per ridurre la microcriminalità ben vengano,  sapendo che l’obbiettivo importante è l’ altro.

Per noi sicurezza è garantire a tutti un lavoro e una casa,  poter studiare e curarsi,  uscire per strada ad incontrare l’altro chiunque sia  e senza paura o altri ostacoli economici e sociali, partecipare alla vita sociale e politica della nostra città e del nostro paese.

Senza giustizia sociale e legalità   la  sicurezza diventa un privilegio per pochi, e il restringimento degli spazi democratici e di vita per tutti.

Questi sono principi scritti nella nostra Costituzione, e oggi sembrano obbiettivi  lontani, ma sono il fondamento  per uno sviluppo sociale e per un paese che voglia perseguire la pace.

Il segretario del Partito della Rifondazione Comunista del Legnanese 
JuanPablo Turri

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