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Il Piano diritto allo studio divide il consiglio

Critiche da parte della minoranza al documento - Piano diritto allo studio: le linee guida

Una settimana fa la presentazione alle famiglie, ieri (giovedì 3) il passaggio in consiglio comunale. Il piano diritto allo studio 2016/2017 ha ricevuto la sua approvazione definitiva da parte del parlamento cittadino. Il documento che definisce le attività integrative alla didattica degli istituti del territorio prevede spese per 971mila euro, per sostenere, soprattutto, i costi dell'assistenza socio psico pedagogica e ai ragazzi disabili, della refezione scolastica e i servizi di trasporto, del pre/post scuola e del centro ricreativo estivo. Tra le linee guida definite dalla maggioranza, progetti che puntano l'attenzione su inglese, arte e ambiente.

Passi troppo timidi secondo l'opposizione. Gli attachi più duri sono arrivati da parte di Daniela Colombo (Tutti per Nerviano), che ha definito il piano una «fotocopia del documento presentato dall'amministrazione precedente, che proprio questa maggioranza, allora tra i banchi dell'opposizione, aveva definito un "piano diritto allo studio in liquidazione"». «Voi avete fatto esattamente la stessa cosa: questo è un piano in liquidazione» ha tuonato la consigliera. Qui un comunicato integrale

Sergio Parini, ex candidato sindaco e capogruppo di Scossa Civica, ha bollato il documento come «strutturalmente vecchio: non calza più con la realtà». A far storcere il naso al Movimento 5 Stelle, invece, i fondi concessi alla scuola privata (60mila euro) e la «scarsa discussione con il corpo insegnanti».

La lista di centro sinistra Nerviano in Comune ha accusato l'attuale amministrazione di «scegliere di non scegliere». «Ci si aspettava molto di più da una Giunta che 5 anni fa, nelle medesime condizioni, aveva attaccato l'alllora maggioranza poichè riteneva i tempi di approvazione del piano non congrui rispetto al normale iter – commenta oggi, venerdì 4, la lista civica attraverso una nota stampa -; oggi, a ruoli invertiti, ci troviamo la beffa di avere un documento uguale a quello approvato precedentemente con la differenza sostanziale che manca del tutto lo sguardo al futuro, alle progettualità e alle politiche in divenire. Con sguardo miope si naviga a vista, individuando come unica risposta, l'insegnamento della musica e della lingua inglese, sicuramente importanti, ma non in grado di esaurire i bisogni latenti della scuola, delle famiglie e più in generale del sistema educativo». Qui il comunicato integrale

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Redazione
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Pubblicato il 04 Novembre 2016
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