Novantotto anni fa per l'Italia terminava la prima guerra mondiale: tre anni di conflitto che lasciarono una profonda ferita nella Penisola, nonostante la vittoria. Esattamente a un anno di distanza, il 4 novembre 1919, veniva firmato il trattato che permise l'annessione di Trento e Trieste al neo nato Stato Italiano. Oggi, come allora, si rende omaggio ai tanti soldati che persero la loro vita e collaborarono al completamento dell'Unità nazionale. E Cerro Maggiore e Cantalupo lo hanno fatto con la partecipazione dei più piccoli.

Oggi, venerdì 4, sono stati gli alunni delle scuole di capoluogo e frazione a scendere in piazza e a festeggiare la giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Dai bimbi delle scuole dell'infanzia Tobagi e Bernocchi, passando per gli studenti delle scuole elementari Carducci, Strobino e di Cantalupo, fino ad arrivare ai ragazzi delle scuole medie Giovanni Paolo II e Dante Alighieri, tutti hanno ricordato i caduti cerresi tra poesie, riflessioni, canti e musica.

«Le guerre mondiali, tanto la prima quanto la seconda, per voi ragazzi sono eventi ormai lontani, che in qualche modo conoscete solo perchè li ritrovate sulle pagine dei libri di storia o magari nei ricordi di qualche nonno – ha affermato il sindaco Teresina Rossetti, rivolgendosi ai piccoli cerresi -. La festa del 4 novembre, però, non può essere solo un ricordo del passato, me deve diventare progetto per il futuro: un progetto di pace di cui tutti noi, ma voi ragazzi in modo particolare, siamo chiamati a esser protagonisti. Questo giorno ci deve far riflettere, riflettere su quello che è stato, per fare in modo che il passato, la storia , ci sia di insegnamento per il futuro. E questo è il senso di ciò che oggi vorremmo fare qui: prendere atto delle conseguenze della guerra per ribadire l'assoluta necessità di lavorare per perseguire la pace rispetto alla guerra, la solidarietà al posto della violenza, l'amore invece dell'odio, la vita contro la morte».