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“Basta lezioni nel sotterraneo”

I consiglieri d'opposizione in visita alla scuola media "Bonecchi"

"Gli alunni del corso D non possono più svolgere le lezioni nelle aule situate nel sotterraneo, accanto alla mensa e sotto la palestra. Bisogna trovare un'altra soluzione”. Sono queste le parole pronunciate dai consiglieri comunali Stefano Giussani (Lega Nord), Marco Tizzoni (Gente Di Rho) e Mirko Venchiarutti (MoVimento 5 Stelle) e dal garante per l'infanzia di Regione Lombardia Massimo Pagani al termine del sopralluogo da loro svolto nel pomeriggio di lunedì 10 ottobre nella scuola media “Bonecchi” di via Beatrice D'Este, il plesso che ospiterà per circa un mese e mezzo gli alunni della “Manzoni” dopo il crollo del controsoffitto della 3A dello scorso venerdì 30 settembre. I politici, guidati dalla professoressa Manuela Montagna, responsabile del plesso, e dalla collaboratrice del preside Marinella Borroni, hanno potuto toccare con mano la nuova forma di convivenza tra gli alunni delle due scuole medie.

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Un'unione che ha apportato diversi cambiamenti agli scolari di entrambi gli istituti. Se gli alunni della “Manzoni” hanno infatti dovuto lasciare la loro scuola quelli della “Bonecchi” si sono invece adattati a un nuovo orario, con ore di lezione da 55 minuti tra le 8 e le 13.40. Due differenti entrate stanno consentendo l'ingresso nell'edificio ai circa 400 studenti dei due istituti. Ben indicati i percorsi con le vie di fuga e aggiornato il piano di evacuazione. A breve, inoltre, si terrà la prima prova di evacuazione. Diversi i cambiamenti registrati alla “Bonecchi”. La biblioteca è infatti diventata da alcuni giorni un'aula dedicata al sostegno di circa quindici alunni della “Manzoni” mentre alcune aule vuote situate al primo piano stanno ospitando le classi dei corsi A e C. Al livello superiore, invece, è già iniziata la convivenza tra gli alunni che già frequentavano la scuola di via Beatrice D'Este e quelli del corso B della “Manzoni”, ospitati in alcuni ex laboratori. La problematica maggiore riguarda le classi del corso D, attualmente situate nel piano sotterraneo, accanto alla mensa, in aule con una scarsa illuminazione nelle quali la voce rimbomba e sotto l'unica palestra del plesso scolastico. Le lezioni si svolgeranno così in aule quasi totalmente prive di lavagne interattive multimediali e in un istituto dove qualche traccia di degrado è presente, come dimostrano alcune crepe sul muro di un'aula che ospita una classe della “Manzoni” e da una “piscina” che si è venuta a creare a causa del mancato smaltimento dell'acqua piovana, a pochi metri di distanza dalle aule del sotterraneo.

Ritengo necessario spostare dal sotterraneo gli alunni della sezione D. Vogliamo sapere quanto durerà l'intervento ideato dal Comune nella scuola media di via Pomé e capire anche le condizioni delle altre scuole della città. Siamo favorevoli alla chiusura per due settimane di tutti gli edifici scolastici di Rho. La sicurezza delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi è fondamentale. Attendiamo lo svolgimento del consiglio comunale straordinario e chiederemo diverse risposte alla giunta Romano” ha sottolineato Tizzoni. Dello stesso avviso il pentastellato Venchiarutti: “La nostra attenzione è focalizzata sulla tempistica dei lavori alla scuola di via Pomè e sulla sicurezza degli alunni rhodensi. Ho provato paura per questi bambini. Non intendiamo cavalcare la polemica: bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare uniti per dare certezze ai genitori degli alunni e individuare i responsabili, se esistenti, di questa brutta pagina di cronaca”.

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Pubblicato il 11 Ottobre 2016
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