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Il Castello-Paninoteca: una polemicuccia o una fregatura?

11 Ottobre 2016

Buonasera gentile direttore,
sono Veronica Ruberto una degli amministratori del gruppo FB "la discoteca nel castello: no grazie".
Ci siamo sentiti a tal proposito qualche anno fa quando ha pubblicato alcuni nostri articoli a riguardo.
Ora, però, provo molto rammarico per il finale del suo articolo "povero castello, sei diventato una paninoteca": Il castello, anni fa, era finito sui social perchè, luogo di cultura e arte, non doveva essere degradato a balera. Oggi, tutti… silent. Dove sono finiti i "leoni da tastiera"? Forse anche loro, affamati, in coda davanti a un Food Track.
Le assicuro che, ancora oggi, non approvo tale inizativa e che io non ero in coda davanti a nessun "Food Track".
Durante l'ultima campagna elettorale esponenti dell'attuale amministrazione, al quale avevo chiesto espressamente opinioni a riguardo, mi avevano assicurato che la destinazione del castello, nel caso in cui avessero ottenuto il mandato, sarebbe rimasta solo ed esclusivamente quella  "culturale".
Ad ogni modo, sono soddisfatta della battaglia intrapresa insieme alla Soprintendenza dei beni culturali di Milano, sono stanca però di combattere battaglie contro i mulini a vento. Silent o meno, la discoteca nel castello non è destinazione "culturale". Silent o meno il gruppo "la discoteca nel castello: no grazie" esiste.
Trovo poco rispettoso per la città, la sua storia, le sue contrade ed il castello  che tale evento abbia attirato molto più pubblico, rispetto alle VERE inizitive culturali.
Cordiali saluti 

Veronica


Gentilissimo
Sono stato venerdì sera allo street food
Personalmente non ci vedo niente di negativo nella manifestazione : al castello si sono esibiti comici e musicisti ed artisti di tutti i generi e non ci ho visto niente di male
Quello che mi ha scandalizzato sono stati i prezzi molto cari..considerando che gli ambulanti pagano meno tasse di un esercente, una birra piccola a 5 euro, 5 euro per un pezzo di focaccia, 6 euro per una mini-tortilla senza piattino o posata….prezzi esosi, insomma… Comunque visto il successo mi inchino, ma a me questo street food festival mi è sembrato una vera fregatura….
Saluti

Michele Fortunato


Caro Direttore mi permetto di intervenire sulle polemicucce riguardo il Castello e la Street Food Parade. In effetti i problemi da discutere dovrebbero essere ben altri comunque, intanto il titolo al tuo intervento è a dir poco ingeneroso, visto che i 35 espositori street hanno portato specialità dalla Valtellina alla Calabria, golosità salate, dolci, anche extraeuropee,ma soprattutto di buona qualità. Se li facevamo esporre in stand tutti uguali diventava subito una degna esposizione gastronomica, forse più elegante per qualche legnanese, ma senza carattere, invece la Street deve essere così col suo folklore estetico e, non è solo salamella, perchè il bello di questa idea è quello di viaggiare e scoprire gusti vari, regionali, di altre tradizioni e cibi anche sconosciuti, quando vai ad una Street food il tuo rapporto col cibo cambia non è come entrare in una paninoteca, vai per mangiare certo ma da curioso e ricercatore di nuovi sapori, è altra cosa.
Oltre la Silent Disco la manifestazione proponeva 3 incontri con 3 esperti di cibo, incontri decisamente interessanti, purtroppo non erano tre vip di gastronomia televisiva,due concerti con artisti del mondo musicale legnanese e due aree bimbi. Ma ovviamente hanno impressionato le migliaia di giovani che hanno affollato la Silent Disco, la proposta più leggera della manifestazione, però ricordo che tutto era a libero ingresso e il pubblico ha scelto dove stare e cosa vedere. 
Il Castello e Legnano poi meriterebbero essere sede di manifestazioni di altra cultura, Festival culturali su vari saperi e arti se ne inventano ogni anno, ma per farli diventare appuntamenti attrattivi e di successo oltre "le mura" legnanesi servono idee, la volontà di rischiare, organizzazione e finanziamenti adeguati. Mi sembra che di questi tempi manchino molte di queste condizioni.
Concludo ricordandoti che al Castello per qualche anno si è svolta "Dulcinea",l'interessante esposizione del dolce di tradizione, ma non ho mai pensato che fosse un Castello pasticceria.

Vittoriano Ferioli pres Circolone e Coordinatore Circoli Cooperativi Lombardia di Legacoop


Assolutamente dalla parte di Veronica. E cerchiamo di rincuorarla, perchè lottare contro i mulini a vento è una sensazione che non deve rattristare o demoralizzare. Io sono sicuro: non siamo soli in questa "polemicuccia". Certo, fa male, come scrive la lettrice, ricevere assicurazioni dai politici in cui si crede, che poi vengono smentite dai fatti. Tuttavia, sappia che non tutti i nostri amministratori sono così allineati e qualcuno a quelle promesse è ancora fortemente legato. 
Il Circolone, ovvio, difende il suo "fortino" (a tanto ormai è ridotto il nostro storico Castello). Ha fatto il suo ottimo business (leggere la lettera qui sopra di Michele Fortunato sui prezzi praticati), spendendo due euro (anche su questo aspetto economico, per la tanto citata trasparenza, sarebbe utile saperne di più e questo può farlo solo il Comune, fino ad oggi silente), ha portato prodotti di qualità (anche su questo aspetto che ne pensano i commercianti legnanesi assediati ogni settimana da mercati, mercatini e mercatoni?), ha alimentato il mondo giovanile con tre serate da sballo (anche su questo aspetto c'è già stata, così leggiamo sulla stampa cartacea, una critica del sindaco di San Vittore Olona per il traffico viabllistico che di notte ha sconvolto la cittadina, invasa da chi, non trovando altre vie d'uscita, in auto ha imboccato sensi unici al contrario).
Sulla definizione "polemicuccia", cercando di sminuire nella sostanza le nostre considerazioni, inviterei a maggior cautela. Questa "polemicuccia" intanto ha spaccato il fronte della maggioranza e soprattutto potrebbe avere conseguenze anche sulla prossima campagna elettorale (scommettiamo un bel panino?), e, se ce lo conferma lo stesso responsabile, sarebbe costata, anche se indirettamente, l'uscita dal direttivo del Circolo di uno storico componente. Insomma, per essere una "polemicuccia" ne ha combinate di belle!
Dulcinea: voler paragonare questa festa con quella dell'ultima settimana è gettare fumo negli occhi della gente. Slow Food ha gestito l'evento con una invasione di mezzi di gran lunga inferiore, adattando la manifestazione all'ambiente con banchi in stile medioevo.
Non tocchiamo, infine, l'argomento vero alla base della "polemicuccia", la cultura a Legnano. Ma vi lasciamo comunque con una domandina semplice, semplice: "E' cultura portare Rodin a Palazzo Leone da Perego oppure i paninari al Castello?". 

marco tajè

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