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Profughi di Via dei Mille: il M5S invoca umanità e legalità

Le considerazioni dopo il caso del centro immigrati...

Il caso del centro immigrati di Via dei Mille è arrivato forse ad una svolta con la rinuncia da parte della cooperativa KB srl dell'incarico sia a Busto Arsizio che nel resto della Provincia. L'annuncio della cooperativa che si è detta disponibile a lasciare la gestione anche in mano alle amministrazioni da un lato potrebbe portare a una svolta nella vicenda e dall'altra però trova i Comuni impreparati e probabilmente non in grado di assumersi impegni nell'immediato.

Ma ricordiamo i fatti: nel 2014 compaiono a Busto i primi profughi all'insaputa dell'amministrazione e si insediano nel centro di Via dei Mille, ex edificio Cral-Enel di cui non pare chiara la proprietà (se lo domanda lo stesso sindaco Farioli in una lettera al Prefetto). Il comune prende quindi atto che una cooperativa, la KB srl di Katiusha Balansino, gestirà l'emergenza profughi. Quali competenze abbia questa (come altre) cooperativa in fatto di gestione dei profughi non è dato saperlo. I bandi di gara infatti richiedono genericamente la presenza di mediatori culturali (traduttori) anche senza esperienza nel settore, una struttura idonea, l'attivazione di corsi di italiano (ma chi verifica poi che i corsi vengano realmente seguiti?) e sul totale di 60 punti solo 2 punti sono assegnati a chi dimostra di avere: Comprovata esperienza in ambito SPRAR o in progetti di accoglienza similari destinati ai richiedenti protezione internazionale.

Insomma… chiunque può assumere qualche mediatore culturale, stipare i profughi nella villetta della nonna passata a miglior vita e ottenere un introito di 35 euro al giorno a profugo. E' ovvio che con questo sistema si favorisce chi, senza troppi scrupoli, sarà più interessato ad ottenere il più alto margine di guadagno, rispetto all'integrazione del richiedente asilo.

A Busto Arsizio intanto i profughi aumentano e da 50-70 passano a 90, poi 120 e oggi 180, sempre più ammassati nella stessa struttura. In più occasioni i profughi del centro di Via dei Mille hanno denunciato il trattamento disumano da parte dei mediatori culturali e il mancato rilascio di documenti (quali carta d'identità e tessera sanitaria). Hanno provato prima a scrivere lettere al sindaco (nel 2014) poi hanno iniziato con piccole manifestazioni e, non ottenendo risposte, la situazione è esplosa negli episodi dei giorni scorsi che stanno facendo emergere tutta la criticità di una situazione malgestita. Sì malgestita perchè due anni senza risposte da parte dell'amministrazione e dei servizi sociali sono decisamente troppi!

E mentre il sindaco Antonelli cerca di districarsi in una situazione ereditata dalla precedente giunta, la Lega Nord sbraita contro i richiedenti asilo, rei di far sentire la loro voce e, ponendosi a presunta difesa dei cittadini di Busto Arsizio, impone il suo veto ad un interessamento diretto del Comune nella gestione dei profughi (come invece sta avvenendo a Varese e in altri comuni che aderiscono alla rete di accoglienza) con l'unico risultato che sarà ancora la Prefettura a scegliere dove collocare i richiedenti asilo, e con quale gestore. Magari un gestore amico di un ex tesoriere del Carroccio…

Tra l'altro, ricordiamo, che il guado nel quale oggi si trova l'Italia, che deve gestire un flusso di immigrazione senza pari, nasce dal trattato di Dublino che, siglato nel 1990 dal governo Lega-Berlusconi , impone agli Stati che per primi identificano i migranti, di farsene anche carico.

Il Movimento 5 stelle ritiene che non sia questa la politica da attuare sull'immigrazione, non è lasciando soli gli Stati di confine (quali l'Italia) o costruendo muri che l'Europa potrà superare il problema immigrazione. Ma in ogni caso, ad oggi, chi arriva nel nostro Paese chiedendo asilo, ha diritto a condizioni di trattamento umane e all'applicazione della legge. 

Claudia Cerini, Luigi Genoni – Movimento 5 stelle Busto Arsizio

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Settembre 2016
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