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Scuola: “Il valzer degli insegnanti non aiuta i ragazzi”

15 Settembre 2016

Buongiorno Direttore, scrivo per dar voce ad un malumore che serpeggia nella scuola primaria frequentata da mio figlio (circolo Carducci, scuola A. Toscanini) poiché poco prima dell’inizio dell’anno, il Dirigente scolastico, tra l’altro reggente, esigendo la massima riservatezza dagli insegnanti, ha provveduto a spostare insegnanti (di ruolo ed in team rodati) da una classe all’altra, a modificare orari e materie di competenza degli insegnanti del plesso arrivando a situazioni in cui le classi hanno cinque insegnanti diversi per coprire tutte le materie e tra questi cinque, se va bene, ce n’è uno che appartiene al team dell’anno precedente.

So perfettamente che le competenze del Dirigente scolastico gli consentono di farlo e che tali decisioni non sono oppugnabili ma l’amarezza più grande viene dalla modalità in cui tali scelte sono state fatte ed imposte nel silenzio e nell’omertà totale di tutti gli “addetti ai lavori” e che sono venute alla luce il primo giorno di scuola senza che nessuno ne sapesse nulla, tanto meno gli alunni e le rispettive famiglie.

Malgrado tutto, resto dell’opinione che i nostri figli non sono computer che funzionano a prescindere da chi sia l’operatore che li manovra, la continuità didattica non è soltanto il garantire che le materie vengano insegnate ma attiene anche ad una serie di relazioni e di punti di riferimento di cui i bambini così piccoli hanno bisogno e privarli così, senza una spiegazione e senza preavviso e quindi apparentemente senza motivo, di persone che per loro rappresentano una costante quotidiana lascia anche noi genitori incerti sull’opportunità di far loro proseguire il percorso scolastico in un istituto che ha dimostrato di non poter garantire certezze minime. 

Lettera firmata


(m.tajè) – Nel servizio pubblicato nei giorni scorsi (qui la pagina) abbiamo spiegato le difficoltà in cui tutti, dirigenti, docenti, studenti, stanno incontrando in questo tribolato inizio scolastico. La lettera non fa altro che confermare una situazione che non riguarda solo gli istituti superiori, ma anche le primarie. Nulla di nuovo, ahoni, quindi…

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