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La delusione di un giovane, vittima di vandalismi e furti

2 Settembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo:

Questo pomeriggio, sono sceso per cambiare il faro della vecchia Punto gentilmente prestatami da mio nonno, dato che lo avevo rotto qualche tempo fa. Dapprima non avevo notato nulla di strano, ma quando ho cercato di aprire la portiera ho notato che era già aperta! Come se non bastasse ho trovato la macchina a soqquadro. Ho notato subito che era sparito il telecomando del cancello di casa mia che tenevo in macchina perché non funzionante, inoltre, aperto il cofano, forzato e rotto anche quello, ho notato che la centralina e l’alternatore erano stati rimossi, probabilmente durante la notte, da qualche simpatica persona.

Ho fatto subito la denuncia ai carabinieri. Quello che mi secca non è l'auto o i problemi che ha causato il furto, essendo la nostra unica macchina funzionante, non possiamo muoverci liberamente per la città se trasportiamo qualcosa di pesante, oppure il fatto che era una macchina A ME PRESTATA, e ancora il fatto che ora la devo rottamare poichè è troppo vecchia per avere un commercio, ma il fatto stesso che è successo.

Già nel 2009 hanno rubato la moto che mio padre aveva acquistato con duro lavoro, e ora anche a me è successa una sorte simile. Sono stato educato duramente da lui a seguire una vita onesta, giusta e caritatevole. E così ho cercato di dare il massimo anche se deriso da molti e commettendo molti errori. Non riesco a capire ancora il senso di questa educazione se mi ritrovo ogni giorno in una società che disprezza tali valori. Che società vogliamo costruire se non possiamo prevenire o curare tali fatti? Quali sono i VALORI di giustizia che vogliamo perseguire e insegnare ai nostri figli se permettiamo che accada tutto ciò?

Il fatto a me accaduto, come milioni di altri fatti simili o peggiori, va contro a tutto quello che ci hanno insegnato i nostri genitori? Oppure siamo noi, poveri e pochi stupidi, che crediamo in quei valori su cui si dovrebbe basare la nostra società?

Ogni giorno mi faccio tali domande e non ho ancora trovato una risposta concreta. Sto studiando per diventare un ricercatore e mettere a disposizione i miei studi e le eventuali scoperte al mondo intero, in particolare a chi ne ha più bisogno. Mi chiedo se stia sbagliando strada… Forse dovrei arricchirmi come molti a discapito di altri e, in particolare, dei più deboli. Che conforto posso avere da amici e parenti se un giorno dovrò lottare DA SOLO contro questa società spesso corrotta?

Detesto scrivere sui social network poichè li ritengo futili e talvolta pericolosi. Però stavolta, dato che tutti leggono tutto di tutti, voglio far sentire anche la mia voce, stanca, debole e abbattuta da una vita, benchè ancora breve, sofferta e oppressa da molti fattori diversi.

VOGLIO VIVERE LIBERO E FELICE, e non mi arrenderò anche se avrò tutto il mondo contro.

Riccardo

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