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“Che impresa pedalare per Legnano”

28 Agosto 2016

Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni in merito ai grossi limiti che si hanno girando in bicicletta per le vie di Legnano.

Buongiorno,
volevo fare alcune considerazioni relativamente ai grossi limiti che si hanno girando in bicicletta per le vie di Legnano.
 
Interessante il tratto di pista ciclabile in Corso Italia, ma andando verso il monumento è una impresa e un pericolo entrare sul tratto di pista: prendi velocità, metti fuori il braccio, sorpassi, guardi in faccia l'autista che ti vede tagliare di fronte e speri che rallenti .

Continuiamo: verso il monumento, prima del sottopasso, altro rischio di frontale con chi esce, o entra,  dalla stazione. Imbrocchiamo il sottopasso. Più volte ho evitato pedoni e ciclisti col telefonino o le cuffie, il tratto è stretto e si va veloci per risalire e non ti sentono o ti guardano da bravi zombi del cellulare. Il grosso problema è appena esci dal sottopasso, sei in contromano, entri in piazza del Popolo e ti va bene se non trovi un bus che ti lampeggia intanto che schivi qualcuno che esce dal parcheggio. Per rendere il tutto ancora piu pericoloso, tolto anche il passaggio pedonale di fronte a Prandoni ferramenta, così sei certo che se ti fai male sei gia in farmacia..

 Interessante anche l'uscita /entrata sul Sempione via Volta: ci voleva un bel cordolo in granito con spigolo vivo ( non so se sono regolari) ben sporgente, cosi se tutto va bene fai contento il gommista, o ti fai veramente male, per essere sicuri di creare problemi, tra i due cordoli della nuova viabilità, la strada si stringe e se sei in bici magari in curva per entrare in via Volta dal centro Cantoni, senti il caldo del cofano dei veicoli che si avvicinano. Non ho ancora provato l'effetto di un bel camion o di un bus, spero sempre che l'autista sia senza cellulare all'orecchio.
 
saluti

Renato Ferrari

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