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500 musulmani finiscono il Ramadan, ma il digiuno continua

L' appuntamento è stato vissuto dagli islamici, con devozione, al Campo Dell'Amicizia di Mazzafame...

E' diventato ormai tradizione per il campo dell'Amicizia di Legnano ospitare la Comunità Italo-Araba del territorio per la fine del Ramadan. Un appuntamento vissuto dai fedeli islamici con devozione, dopo un mese di astensione dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Il digiuno, uno dei cinque pilastri dell'Islam, veniva rotto solo al tramontar del sole, dalle 9,15 di sera fino alle 4 di mattina quando spuntava l'alba all'orizzonte. 

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Comunità Italo - Araba in festa per la fine del Ramadan 4 di 16

Erano circa 500 questa mattina, mercoledì 6 luglio, divisi tra uomini e donne, i musulmani che guidati dall'imam Yahya Ait Oukrim hanno pregato rivolti verso La Mecca. Al termine del rito, è stato pronunciato dall'Imam anche un discorso in lingua italiana in cui è stato ricordato ai fedeli l’importanza della preghiera e del digiuno, da non praticare solo un mese all’anno, ma nella quotidianità di tutti i giorni.«In questo mese chi ha guadagnato ha guadagnato, chi ha perso ha perso – ha sottolineato –. Chi ha guadagnato significa che è stato purificato dai suoi peccati, mentre chi ha perso lo rimpiangiamo».

L'iniziativa è stata organizzata, per il quinto anno consecutivo, dall'associazione culturale italo-araba di Legnano e comuni limitrofi, presente sul territorio dal 2005 e con sede in città in via XX settembre. A rappresentare il gruppo, durante la festa dell'"Eid-al-Fitr", il presidente Mustapha Lhamid insieme al vice Oualid Dardory.

All'interno dell'area, una zona è stata riservata al divertimento dei bambini, un'altra al ristoro, una ancora dedicata alla pulizia del corpo prima di accedere all'area della preghiera. Funzionari della Polizia di Stato hanno controllato la manifestazione con la massima discrezione, senza essere mai dovuti intervenire.

Ecco poi i fedeli che finita la preghiera, sempre divisi, si sono scambiati gesti fraterni, mangiando e bevendo insieme pietanze tipiche. «Se il mese è finito non significa che l'adorazione ad Allah è finita, perchè quella continua tutto l'anno – ha proseguito l'imam –. Avete avuto sonno, fame, ma nonostante il caldo avete comunque digiunato. Questo però lo si può fare tutto l'anno, insieme alla recitazione del Corano e alla preghiera notturna. Il Corano bisogna leggerlo almeno una volta al giorno perchè vi insegna come vivere tra le persone civili. La preghiera, se la interrompete, è come se usciste dall'islam, perchè la preghiera è pilastro più importante della religione». 

Presente al campo dell'Amicizia anche Don Antonio Giovannini, responsabile della comunità albanese a Legnano e punto di riferimento per gli stranieri, che ha portato il messaggio dell'Arcivescovo di Milano Angelo Scola in cui il cardinale mostra vicinanza al cammino svolto dai musulmani nel mese del Ramadan proprio «mentre la nostra comunità cattolica sta vivendo l'anno speciale del Giubileo della Misericordia – si legge nella lettera -. Le vie di chi guarda Dio non possono che portare tutti noi insieme a sentire una profonda reciproca amicizia e stima. Dobbiamo ricordarlo in questo tempo che vede ampliarsi la sofferenza di tantissimi uomini e donne, per aiutare i tanti popoli in conflitto a costruire cammini di riconciliazione e di prosperità».

Il Ramadan si è concluso ma per i musulmani sono cominciati i sei giorni di Shawwal, digiuno raccomandato ma non obbligatorio che «genera una grande ricompensa. Chi digiuna i sei giorni di Shawwal è come se digiunasse tutto l'anno» ha ricordato l'imam, augurando a tutti una buona festa. 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Luglio 2016
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