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Malattia del sistema immune: la cura è più “personalizzata”

Il prof. Mazzone ha aperto il corso dedicato alla curara delle malattie causate da un malfunzionamento del sistema immunitario...

La medicina è più “personalizzata” e appropriata per rispondente con efficacia ai bisogni del malato. Ne è convinto il prof Antonino Mazzone,  direttore del Dipartimento di Area Medica dell'Ospedale di Legnano che ha aperto il corso “Appropriatezza diagnostica clinica e terapeutica nelle malattie del sistema immune”. 

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Salute: corso di medicina nella Sala Stemmi di Legnano 4 di 18

L'evento si è tenuto nella Sala degli Stemmi del Comune di Legnano con il saluto del vice sindaco Pier Antonio Luminari «Il sindaco per questioni di salute non ha potuto presenziare – commenta Luminari -. In rappresentanza della giunta mi permetto di esprimere la mia soddisfazione nel vedere avviarsi un convegno di medicina  a Palazzo Malinverni».

A seguire il direttore generale ASST Ovest Milanese, Massimo Lombardo e il direttore sanitario ASST Ovest Milanese, Giuseppe De Filippis che hanno spiegato: «Oggi prende il via una due giorni che riunisce i maggiori specialisti dei quattro Ospedali aziendali: internisti, medici nucleari, reumatologi, laboratoristi, infettivologi, gastroenterologi, radiologi, nefrologi».

Presente ache il dottor Cornelio Turri presidente dell'associazione Medici di Base di Legnano. Il corso, nato in sinergia con l’AML (Associazione Medici di Legnano) e FADOI (Società scientifica di Medicina Interna) è presieduto da Milvia Lotzniker e dal prof. Mazzone.

La dottoressa Lotzniker ha sottolineato l'intento di voler «continuare la tradizione consolidata da anni di un costante scambio di conoscenze ed esperienze nell’ambito della diagnostica delle patologie autoimmuni. Si tratta di un campo applicativo in continua evoluzione, sia tecnologica, sia di ricerca, che si integra necessariamente con gli avanzamenti terapeutici. Clinica e Laboratorio si devono muovere all’unisono in un’ottica di appropriatezza prescrittiva e terapeutica, con l’obiettivo finale di una medicina sempre più personalizzata ed efficace, nel rispetto delle risorse disponibili. Trattandosi di patologie croniche, saranno molti e diversi i medici e gli operatori sanitari che seguiranno nel tempo il malato, sempre al centro in ogni tipologia di percorso».

Il concetto di “appropriatezza” è così spiegato dal dottor Antonino Mazzone, past President Fadoi: «Da anni ci stiamo occupando di migliorare l’appropriatezza sia diagnostica che terapeutica. “Appropriato” è un atto medico fatto al paziente. giusto nel momento giusto nel tempo giusto, nel setting assistenziale adeguato da personale competente. Facile enunciare questo principio, molto più difficile metterlo in atto. Noi ci sforziamo, con eventi come questi, di sottolineare tutti i comportamenti virtuosi da mettere in atto, per offrire non solo appropriatezza ma anche qualità al nostro malato. Tra l’altro i dati della letteratura dimostrano che l’appropriatezza è uno dei modi migliori per risparmiare soldi che potranno essere reinvestiti per le nuove terapie. A tal proposito una sessione sarà dedicata a un argomento molto caldo e importante: il trattamento con i nuovi antivirali per l’Epatite C e le sue complicanze».

Il convegno  si è chiuso con il dottor Lorenzo Maffioli, Presidente della Sezione di Medicina Nucleare della UEMS (Unione Europea dei Medici Specialisti), Direttore del DIPO (Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico) e Direttore della Medicina Nucleare dell’Ospedale di Legnano.

Il tema trattato, “Appropriatezza di utilizzo della Pet oltre l’Oncologia”: «In medicina si sono fatti progressi importantissimi, con procedure ingegnerizzate, nuovi approcci farmacologici e apparecchiature di alta ed altissima tecnologia – afferma il prof. Maffioli -. Il momento in cui stiamo vivendo ci vede obbligati a scelte sostenibili da un punto di vista economico, etico e sociale. Armonizzando i percorsi del paziente e trovando le giuste soluzioni si possono ottenere diagnosi estremamente fini e accurate. Il presupposto di tutto ciò è che si agisca con la massima appropriatezza intesa con ogni accezione del termine. Quindi tutti gli esami (e, specificatamente, quelli più impegnativi e costosi) devono essere effettuati in relazione allo stato di salute del paziente, secondo tempi e modalità adeguate, nell’ambito di processi condivisi (standard internazionali), affinché il bilancio delle scelte che ne derivano sia vantaggioso in termini di rapporto rischi/benefici e costi economici».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Giugno 2016
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