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“Popoli in fuga: non fermiamoli, ma gestiamoli”

All'oratorio San Luigi  di Canegrate, seconda seta degli incontri organizzati da ACLI, ANPI, CARITAS con il patrocinio dei Comuni di Canegrate e San Giorgio su Legnano.

Riceviamo e pubblichiamo:
Domenica scorsa ad Auschwitz ascoltando i racconti di chi arrivava al campo sulle carrozze merci con le valigie piene delle poche cose personali e delle loro ultime speranze, mi sono venute in mente le parole di Eyas Alshayeb che raccontava i percorsi di chi fugge dal proprio paese per portare sé stesso e la famiglia in salvo. Nel 1944 le valigie svuotate venivano ammassate e  i proprietari suddivisi fra chi poteva lavorare e chi no, mentre ai giorni nostri i popoli in fuga vengono spogliati dei loro beni mentre salgono sui barconi e c'è chi nuore in mare.

Giovedì 9 giugno all'oratorio San Luigi  di Canegrate si è svolta la seconda sera degli incontri organizzati da ACLI, ANPI, CARITAS con il patrocinio delle Amministrazioni Comunali di Canegrate e San Giorgio su Legnano. Il Presidente delle ACLI di Canegrate, GIANFRANCO PROVENZAN, ha presentato i due relatori DON ALBERTO VITALI, Responsabile Pastorale dei Migranti della Diocesi Ambrosiana, e VALERIO PEDRONI, Coordinatore “progetti accoglienza” Fondazione Padri Somaschi, e la coordinatrice ANNA MERAVIGLIA, Assessore Politiche Sociali  comune di Canegrate. Provenzan ha ricordato che la serata serviva a "capire come sono le regole e di cosa si sta parlando". Meraviglia ha detto che "i progetti di accoglienza sul territorio, sono un lavoro di fine tessitura, un lavoro quotidiano che trova amministratori disponibili ed altri un po' meno. Il progetto comune sul territorio è un valore aggiunto".

E' stato poi Don Alberto Vitali a spiegare come "sui migranti intervengono tre organismi: la Caritas che si occupa di lavoro e cibo, la Pastorale che si avvicina ai bisogni spirituali dei cattolici, e l'Ufficio Dialogo che si occupa di Cristiani e di altre religioni. Il 64% è di fede cristiana, di questi il 33% sono cattolici: dov'è questa invasione mussulmana?". "E' anche da ipocriti" continua Don Vitali "distinguere fra rifugiati (BUONI) e migranti economici (CATTIVI)". Dopo aver descritto le due viste dell'accoglienza, fra quella laica (identità, solidarietà, etica) e quella cristiana (fenomeno da leggere alla luce della parola del Vangelo), Don Vitali ha spiegato come le migrazioni siano un fenomeno inarrestabile (i lombardi derivano il loro nome dalle invasioni dei longobardi), non è possibile fermarle ma bisogna gestirle, rimuovere le cause, recuperare la solidarietà: "questo modello non è più sostenibile".

La parola è poi passata a Valerio Pedroni che ha posto l'attenzione sugli indici di nascita: 1964 era di 2,7 figli per coppia, 1995 sceso a 1,19, nel 2013 risalito a 1,39 grazie ai migranti. "L'Italia è un paese di anziani: dai 91 su 100 giovani di anni fa, si è passati ai 147 su 100 nel1 2015 e diventeranno 264 su 100 nel 2050. Unica salvezza per l'Europa è la migrazione". Pedroni ha poi spiegato che i richiedenti asilo attendono due anni per sapere se la loro richiesta è stata accettata. Nel 2015 su 1.005.000 migranti solo 154.000 si sono fermati in Italia. "E' necessario che chi sta nei CAS (Centri di Accoglienza Speciali) sia protagonista del proprio percorso e che sia responsabilizzato". Un altro dei progetti presente anche sul nostro territorio è lo SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati,  costituito dalla rete degli enti locali che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.

E' intervenuto l'assessore del Comune di Villa Cortese, BERGAMASCHI, che ha ricordato come il fenomeno bisogna "conoscerlo, capirlo, rispondere, essere preparati all'accoglienza e non subirla ma gestirla". Nel Luglio 2014 si è proposto il VILLAGGIO SOLIDALE, bisogna creare consenso intorno. Di solito i piccoli numeri di rifugiati danno risposte migliori rispetto alla proposta di creare una tendopoli di 350 persone allestita presso la caserma di Legnano. L'Assessore Meraviglia e il Sindaco di San Giorgio su Legnano Cecchin hanno ricordato la disponibilità dei due comuni di ospitare alcuni rifugiati.

I presenti alla conferenza, per la maggior parte "addetti ai lavori" come il sindaco Roberto Colombo di Canegrate, il responsabile provinciale delle ACLI, Petracca, l'assessore Michela Cavaleri di San Giorgio su Legnano, sono rimasti soddisfatti del dibattito. Certo che sarà necessario passare dall'accoglienza ai progetti di integrazione, di INCLUSIONE, come quello proposto dall'ANPI provinciale di Torino in concorso con il Comune e con il Consiglio regionale:tradurre la nostra Costituzione in arabo e consegnarla solennemente alla comunità islamica nella moschea di San Salvario. 

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Giugno 2016
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