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Ospedale: i nostri medici, “uomini medici”

10 Giugno 2016

In relazione al servizio "Due primari si raccontanoriceviamo e pubblichiamo:
Ho avuto modo di conoscere da vicino il dott. Di Credico in qualita' di medico che si è  occupato di una persona a me cara e  che in questo momento  ne sta seguendo un'altra a me vicina.  Il valore professionale  lo conoscevo bene ….tante persone operate da lui hanno avuto risultati splendidi e lo raccontano  con infinita gioia. Ma ciò che mi ha maggiormente  colpita  è  "l'uomo medico " e come si pone con il paziente.  Ho avuto modo di accompagnare  una paziente per un consulto e mi sono trovata  si davanti a un grande medico ma ancor  più davanti a un grande uomo. Affronta il caso con una carica umana davvero rara….persino il tono di voce infonde tranquillità  e  sicurezza….la riservatezza che lo contraddistingue  svanisce in un secondo ed ecco che ti trovi davanti un amico….un amico medico!  E tutto diventa più  lieve e vedi cambiare anche il paziente che dalla tensione iniziale passa al sorriso fiducioso  quasi per ringraziare per il grande aiuto che sicuramente  riceverà.  Grazie dottore per la sua opera all'interno del nostro ospedale e  per quanto ha fatto  e farà per i pazienti che  conosco  e per la nostra comunità. E un infinito grazie per il modo con cui lo fa. 
A lei direttore chiedo scusa per lo spazio che sto usando ma non potevo esimermi da questa doverosa manifestazione  di  stima e,  mi sia consentito, di affetto  nei confronti di un medico di tale levatura.
 
D.Colombo 


Agli apprezzamenti della lettrice, permetteteci di aggiungere i nostri. L'intervista da cui trae origine questa lettera è stata redatta da una 17enne liceale, Federica Kulka, nostra stagista… un capolavoro realizzato grazie alla collaborazione di due medici (i dottori primari Di Credico e Stefini), che si sono messi a completa disposizione per interviste a Legnanonews, non al Corsera… non con il giornalista di fama nazionale, ma con una studentessa alle prime armi della cronaca locale. Anche questa considerazione non può che elevare ulteriormente la considerazione nei loro confronti.

marco tajé

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