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Palio: “La mia prima volta”

6 Giugno 2016

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Palio di Legnano 2016: una voce di chi l’ha visto per la prima volta Sono a Legnano da pochi mesi e ho già avuto la gioia di condividere, per la prima volta, l’esperienza del “Palio Legnanese”.

Vorrei comunicare alcune riflessioni, collegate al ricordo di una gloriosa pagina di storia legnanese.

Innanzitutto ho costatato il lungo tempo dedicato alla preparazione del grande evento cittadino: ho visto il coinvolgimento di molte persone, di tutte le generazioni: i “manieri” erano diventati i luoghi quotidiani di incontri programmatici, conviviali, di festa condivisa.

Quando l’interesse e la motivazione sono presenti le persone si muovono, sfidano le intemperie, investono tempo, energie e risorse.

Un altro aspetto coinvolgente si è presentato ai miei occhi, durante l’ingresso in Chiesa dei Rappresentanti delle otto contrade: costumi stupendi e diversi, bandiere con simboli e slogans differenti narravano la diversità, l’unicità. Ho osservato poi come le otto bandiere alzate erano vicine; tutte le contrade erano simbolicamente unite, vicine anche nello spazio fisico e tutte davanti all’altare, assieme alle autorità che governano la città.

Quando c’è desiderio di essere protagonisti assieme, le diversità si trasformano in ricchezza, in opportunità, in spazi inediti che aprono prospettive arricchenti per tutti.

Tutto l’evento ruotava attorno ad un messaggio: il ricordo di una vittoria, frutto dell’impegno comune di fronte ad una minaccia dell’intera società.

Quando ciascuno investe le sue energie per il bene della società, i cambiamenti positivi arrivano e rendono migliore il contesto familiare e sociale. Credere che è possibile superare gli ostacoli, credere che il bene della società dipende anche dall’investimento personale di ciascuno, sono i valori fondanti il vero progresso ed il bene di tutti.

Un ultimo aspetto vorrei condividere, lasciando che il cuore parli mentre ci è dato di contemplare il “Crocione”, la croce di Cristo, portata con tanta gioia dalle persone. Il “Crocione”, Cristo in croce, ricorda che l’amore vero passa attraverso la croce, il dono di sé per generare vita e vita che dura per sempre. Il “Crocione” portato sulle spalle lungo le vie della città, dice che ogni “vittoria d’amore” è frutto del dono di sé.

Passando dalla Chiesa di S. Martino, avremmo modo di contemplare il “Crocione”, icona di come è possibile amare e vincere l’odio con l’amore, il male con il bene.

GuardandoLo ci sia dato di risentire nel cuore le parole di Cristo che dice a ciascuno di noi: ” non avere timore, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo…io ho vinto il male”!

Città di Legnano, continua a generare vita perché il dialogo intergenerazionale non venga meno, perché l’amore relazionale vinca sulle divisioni e il ben-essere sia assicurato a ciascuno!

Madre Marilena Pagiato

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