Un'altra lista civica trasversale: "Castellanza al centro". Paolo Colombo, il candidato sindaco, ha le idee chiare su cosa vorrebbe per la sua città, dove è nato e ha costruito una famiglia di quattro figli. Un programma con cinque parole d'ordine: trasparenza, competenza, condivisione, partecipazione e spirito di servizio. «Cinque termini che sottolineano l'importanza di una visione del pubblico da parte del privato – ha annunciato Colombo -. Al momento ci sono due candidate (Mirella Cerini e Marinella Colombo, ndr) che provengono da uffici pubblici e questo non è molto trasparente». Questo il messaggio del candidato, laureato in economia aziendale con alle spalle una famiglia di imprenditori: «Il Comune deve decidere le proprie tasse sulla base dei servizi che intende erogare, con l'obiettivo di arrivare al pareggio di bilancio con il massimo di servizi offerti e non tassare i cittadini a priori».

Alla presentazione della lista, un gruppo nutrito di sostenitori e simpatizzanti, giovani e meno giovani. Tra questi anche Natale Emanuele, che fino a poco tempo fa sedeva a fianco di Michele Palazzo, altro candidato sindaco per la città. Ex Lega Nord, quindi ex "Sognare insieme Castellanza", ora con Paolo Colombo: avrà trovato il suo posto?  «La mia è stata una scelta sofferta – ha spiegato Emanuele –, che vorrei venga rispettata. Sono qui a mettere la faccia sul programma di Colombo, mentre con Palazzo non si è trovato un accordo, lui ha fatto una scelta personale e politica che alla fine non ho condiviso». «Qui non si vuole fare un discorso politico invece – ha incalzato Paolo Colombo – Abbiamo il sostegno di Forza Italia è vero, ma non ci saranno ingerenze da parte del partito». Il simbolo di Forza Italia compare infatti sul manifesto di "Castellanza al centro", nonostante l'intento iniziale di Marinella Colombo (Lega Nord) era quello di compattare tutto il centro-destra.

Ripartire quindi con l'economia della città, «non costruendo realtà commerciali e supermercati di esterni, ma promuovendo il negozio di vicinato che tenga gli utili in casa nostra» ha sottolineato il candidato sindaco che crede anche nell'«avvio di start-up attraverso lo sfruttamento di aree dismesse come l'area Cantoni. E' un credo il nostro, non una sfida. Per far questo, è importante instaurare collaborazioni con la Liuc, l'istituto Albasio e le nostre due cliniche mediche di eccellenza (Santa Maria e Mater Domini, ndr)».

Professore di economia al Fermi e presidente del Consiglio di Amministrazione della scuola materna Cantoni, Colombo mira inoltre «ad una formazione che sia sempre di più base per la socializzazione delle persone, partendo dal fatto che bisogna ora, guardando al futuro, provvedere a istruire a dovere anche i piccoli immigrati e le loro mamme. E' inutile che Salvini continui a dire che bisogna chiudere le frontiere: non possiamo fermare il flusso migratorio finchè queste persone non staranno bene nel loro paese».

Altro principio cardine sostenuto con forza da Paolo Colombo, il riavvicinamento ai Comuni della Valle Olona, piuttosto che alle due grandi città vicine, Busto Arsizio e Castellanza: «La Valle è la nostra salvezza, senza di essa non andiamo da nessuna parte, Busto e Legnano sono troppo grandi e non ci filano, hanno altri problemi che aggregare Castellanza. Solo con i Comuni della Valle possiamo avere uno sviluppo economico». E il Bosco Cantoni, che l'attuale amministrazione ha promosso e che ora porta avanti con la candidatura di Marinella Colombo? «Una bagarre pubblicitaria! Lì, invece che pensare al mero divertimento, bisognerebbe farci un ragionamento urbanistico per riscoprire prima che significato ha il centro di una città e poi come si può veramente sfruttare l'area per creare occupazione, non invece una fonte di spesa senza peraltro averne le risorse per affrontarla».