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Olgiati e le Trivelle: «Un referendum che nasconde una trappola»

12 Aprile 2016

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo M5S Legnano sul referendum sulle trivelle di domenica 17 aprile.


Nell'ultimo consiglio comunale soltanto 2 gruppi hanno speso parole per il referendum contro le trivellazioni che domenica chiamerà a votare tutti i cittadini italiani: Il Movimento 5 Stelle e la Sinistra Legnanese.

Ci sentiamo dunque in dovere di parlarne ancora attraverso la stampa perchè è obbligatorio domenica 17/4 prendersi 10 minuti del proprio tempo ed andare a votare su un tema importante come questo. Un referendum che nasconde una trappola. Una chiamata alle armi monca. Una battaglia necessaria che non risolve il problema. Il referendum sulle trivellazioni a cui come cittadini siamo chiamati a rispondere è il frutto della politica ambigua delle regioni e di quella furba del governo. È un referendum contro le trivellazioni? No. O, cioè, non del tutto.

È un referendum che mira a quegli impianti off shore, situati all'interno delle 12 miglia dalla costa, e già operativi. Una piccola parte di quelli esistenti e che ammorbano il nostro mare, insomma. Ma è un referendum che chiama i cittadini a dare una prima risposta su un tema caro a tutti noi e al Movimento 5 Stelle: lo sfruttamento del nostro territorio e soprattutto la scelta di quale futuro volere e immaginare per l'Italia.

Per tutto questo dobbiamo andare a votare. E dobbiamo votare sì. Nonostante il tentativo del governo di boicottarlo: perché è evidente che questo è lo scopo nel fissare la data del voto al 17 aprile, oltre all'invito all'astensione fatto dal presidente del consiglio più allergico alle urne della storia (infatti mai votato da nessuno) che si profila come reato e sul quale il Partito Democratico di Legnano stesso ha prontamente obbedito tacendo in tutte le sedi opportune.

Il motivo di questo boicottaggio? Bhè…facile capirlo dopo le inchieste che hanno portato alle dimissioni del ministro Guidi. In Italia comandano le lobby, non le istituzioni, e la lobby del petrolio è sicuramente una delle più importanti da tutelare secondo la logica di questo governo dalle mani sporche. Avevamo chiesto tutti (comprese le associazioni ambientaliste) di votare nello stesso giorno delle amministrative. Era indispensabile un election day per portare i cittadini in massa al voto ma il governo non ha mai avallato questa ipotesi. Siamo consapevoli che il quorum potrebbe non essere raggiunto. Ma questo è un referendum importante e siamo tutti chiamati a partecipare. Consapevoli che non è la risposta, ma una prima risposta per fermare lo scempio delle nostre coste e del nostro Paese. Perché noi diciamo No alle trivellazioni, ma a tutte le trivellazioni. Offshore e terrestri. Perché l'energia fossile è il passato mentre il futuro è e deve essere rinnovabile.

Oltretutto è ormai risaputo (ed è stato ribadito in numerose audizioni parlamentari) che il petrolio italiano è di scarsa qualità. Qualora fosse estratto totalmente basterebbe a soddisfare la domanda interna per nemmeno due anni. E noi vogliamo mettere a rischio il nostro equilibrio ambientale, la sostenibilità, vogliamo correre il rischio di incidenti rilevanti, a mare e a terra, vogliamo inquinare e rendere aridi i nostri territori? No. Per questo andremo a votare questo referendum pur riconoscendone i limiti. E bisogna votare si.

Inoltre come Movimento 5 Stelle appoggiamo con tutte le forze la raccolta firme per una nuova proposta referendaria, da attuare nel 2017, contro tutte le trivellazioni.

Riccardo Olgiati capogruppo M5S Legnano

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