Riccardo Giacchi è un giovane scrittore di Busto Garolfo. Con piacere, presentiano un suo libro di fantascienza, un tecno-thriller ambientato nel futuro che s'intitola Entombed, pubblicato da Genesis Publishing.

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«C'è una differenza sostanziale tra me e te e non è questione di stellette: in tempi come questi bisogna essere soldati e poi, forse, padri. Se nessuno di noi osasse, allora questi dannati mostri farebbero bene a ucciderci tutti.»

Nel 2054 una nuova ondata di sangue scorre sulla Terra, come mai prima di allora. Nessuna guerra tra gli uomini l'ha causata, ma l'arrivo lesto e brutale dei nuovi arrivati. Dopo la caduta del meteorite Luxifer, inabissato nell'Atlantico, essi sciamano nelle vie disseminando morte e caos. La disperazione fa sì che i governi si uniscano sotto un'unica bandiera in nome della sopravvivenza comune. Quando ormai si teme il peggio e l'invasione sembra incontenibile, sorge un vecchio programma di combattimento: i Giant 02, mastodontiche macchine da guerra riadattate per il rastrellamento della feccia mostruosa. A comandare lo squadrone è il maggiore Garrison, le cui gesta eroiche faranno affiorare sconvolgenti verità, poiché il misterioso ordine della Vergine di Ferro, che si credeva scomparso, è tornato…

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Riccardo Giacchi, è un carpentiere milanese di classe 83. E' appassionato di heavy metal, cavalieri dello zodiaco, animali e un fiero estimatore della birra, ma è anche un discreto lettore. Le sue preferenze letterarie sono storie di guerra e non solo. Tra i suoi scrittori preferiti spiccano Sven Hassel e Dan Brown. Quando riesce a ritagliarsi un minimo di tempo prova a dare sostanza con la tastiera alle malsane idee partorite dalla sua mente. In attesa della seconda edizione della saga de Il figlio del fuoco pubblica con la Genesis Publishing il suo primo romanzo di fantascienza Entombed; mentre Bandiere di sangue acquisisce nuova livrea attraverso Il Moscardino. Alcuni suoi racconti sono stati selezionati in vari concorsi per far parte di raccolte insieme ad altri autori (“Morto e mangiato” e “Natale a ferragosto”).