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Salviamo il Paesaggio, serata informativa

Cittadini interessati a comprendere la complessa vicenda cave/discariche dell’ATEg11...

La serata informativa sulla vicenda cave/discariche dell’ATEg11 organizzata a Casorezzo il 17 marzo scorso dal Comitato Salviamo il Paesaggio Casorezzo, in collaborazione con il Coordinamento Regionale Lombardo Salviamo Il Paesaggio, l’Ecoistituto della valle del Ticino, il Comitato No Terza Pista Vanzaghello, l’Associazione 5 Agosto 1991 di Buscate, l’Associazione NOI per la Città di Parabiago e la ProLoco di Casorezzo, con il patrocinio del Comune di Casorezzo, ha visto un’ampia partecipazione di persone interessate e attente , che hanno espresso la necessità di essere finalmente informate in modo adeguato rispetto alla complessa vicenda ancora in pieno svolgimento. Di seguito un comunicato degli organizzatori.


Riteniamo che la chiarezza della nostra esposizione e la possibilità di approfondimento attraverso il nostro ‘libro bianco’, messo a disposizione sia in versione cartacea che in CD, abbiano in tal senso raggiunto lo scopo. Sono stati sottolineati:

1. L’inscindibile rapporto tra cave e discariche, tra attività estrattiva e smaltimento dei rifiuti, in cui lo scavo di rocce e terre diviene un mero alibi al vero affare che è lo scarico di rifiuti nel suolo e nel sottosuolo. Il rapporto tra interessi economici di pochi e il benessere della popolazione residente (salute, qualità di vita), in cui si inseriscono anche le proposte di ‘ripristino’ e ‘ mitigazione’ ambientale, troppo spesso usate come specchietto per le allodole (amministrazioni locali, popolazione).

2. L’opacità che avvolge e permea l’attività industriale di questi ambiti; in questa vicenda ci si imbatte almeno in 20 società, quasi esclusivamente a responsabilità limitata e con capitali sociali ridicoli, che si palleggiano, incorporano, usano, la ‘peppatencia’ Cave di Casorezzo S.r.l. per effettuare operazioni di svariati milioni di euro. Le stesse aziende compaiono in altre vicende analoghe, più o meno limpide, in Lombardia.

3. L’ assurda farraginosità di norme e procedure che sembrano essere state elaborate per l’uso esclusivo degli ‘addetti ai lavori’, ovvero i funzionari provinciali/regionali e le aziende che operano nel settore, che si auto referenziano escludendo dalle decisioni che contano sia il livello politico che i cittadini, scambiando il fine (la tutela dei cittadini) con il mezzo (le procedure burocratiche) troppo spesso, per altro, disattese.

4. Oggi è impensabile e inaccettabile aprire tavoli con l’azienda che, fra l’altro, nega di avere ‘pendenze’ con il territorio, nega di aver acquisito insieme alle varie attività dell’ATE anche gli obblighi rimasti sulla carta e i mancati interventi, che ha procedimenti penali aperti per reati ambientali commessi sulla stessa area dove vorrebbe ancora operare. In una società che vuol essere civile oltre che liberale, il diritto al guadagno di pochi non può superare il diritto alla salute e al benessere di tutti gli altri.

La prossima scadenza del 12 aprile in cui ci sarà la seconda riunione di Conferenza dei servizi istruttoria, i cui atti completi non sono stati ancora trasmessi da Città Metropolitana di Milano agli Enti competenti, impone un’azione coordinata delle amministrazioni locali interessate e un’adeguata e costante informazione ai Cittadini che per ora è stata garantita solo da iniziative di associazioni ambientaliste locali. I rappresentanti delle amministrazioni comunali presenti alla riunione hanno dichiarato di non aver avuto tempo di informare la cittadinanza a causa di ‘altri impegni’, di avere ‘strategie’ che non possono comunicare ai propri cittadini elettori, di aver promosso un ricorso al TAR che noi giudichiamo poco utile a contrastare il nuovo progetto Solter.

Dovrebbe essere evidente a tutti che una questione di tale rilevanza per il futuro di un territorio non può essere affrontata solo dalle amministrazioni locali e sappiamo, da esperienze passate, quanto una iniziativa basata esclusivamente su strategie burocratico/legali incida pochissimo sulle decisioni finali. A nostro avviso è indispensabile il coinvolgimento e la mobilitazione dei Cittadini che può davvero fare la differenza. Non sarà che il pensiero unico degli attuali amministratori della zona sia comune a quello espresso sulla stampa dal rappresentante del PD locale Massimo Vacchini per cui l’opinione della gente è solo uno ‘straccio’ da appendere ai cancelli?

Comunque chi cerca di contrapporre le amministrazioni locali ai Comitati e Associazioni dei Cittadini che stanno battendosi per impedire questo scempio, è fuori strada e rema in un’altra direzione che non è quella della salvaguardia del territorio.

Salviamo il Paesaggio – Casorezzo

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Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Marzo 2016
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