«Auguro a tutta la città una Pasqua serena, vissuta nella solidarietà e nella pace», il prevosto di Legnano, monsignor Angelo Cairati, nell'annunciare la resurrezione di Gesù, ci racconta cosa significa per un cristiano questa festa e come si può vivere tutto l'anno sulla scia della Pasqua. 

«Il messaggio della risurrezione è semplice: ogni vita spesa nella forma del dono di sè non conoscerà la morte – spiega Don Angelo Cairati –. Questo è quello che Gesù è venuto a dirci e a testimoniare in prima persona». Ovviamente, la morte biologica è un passaggio inevitabile per l'uomo e proprio Gesù l'ha provata, per rassicurarci e dirci di non aver paura. «Da temere è invece la seconda morte, quella spirituale, esito di una vita cattiva ed egoistica, come viene spiegato nel libro dell'Apocalisse». Giustizia e giudizio sono quindi i due concetti principali che emergono in questo "mistero". Dio è lì a braccia aperte, ma è l'uomo che di fronte all'esito della sua vita, dovrà giudicare se stesso e come ha condotto la propria vita. 

Su Paradiso e Inferno i Vangeli sono chiari, mentre quello che tutti considerano il Purgatorio, mai definito nei Nuovissimi, è un luogo di purificazione per coloro che non hanno amato pienamente e non hanno compiuto azioni esecrabili. 

La Pasqua contempla la morte, la resurrezione, ma anche l'ascensione e il dono dello Spirito santo. Noi seguiamo la tradizione di San Luca che raggruppa questi momenti nell'arco di 50 giorni. «Il Cristianesimo, laddove la vita ti dice che devi morire, ti spinge ad aggredire il tempo e le persone, dicendoti "ama", così non morirai mai, e "vivi nella solidarietà"» sottolinea don Angelo.

La Resurrezione è il tema più legato alla fede, dalla Pasqua deriva tutto (la Chiesa, i sacramenti, l'evangelizzazione), è la festa centrale. «Noi possiamo vivere tutti i giorni la Pasqua con l'eucarestia, un momento importante per un cristiano che incoraggia a vivere, a tirar fuori il suo meglio e creare un'esistenza virtuosa» conclude Monsignor Cairati.

Ieri, il Venerdì Santo è stato celebrato in città sia con i riti del pomeriggio, sia con la Via Crucis in serata. Nelle tre comunità pastoriali, Oltrestazione, Centro e Oltresempione, si sono svolte cerimonie particolarmente partecipate. Qui sotto, il rito per le vie dell'Oltrestazione, sotto quello dell'Oltresempione. A fondo pagina, la galleria fotografica, a cura di Luigi Frigo, con le immagini dell'adorazione in Centro. 

Manuela Zoni