Sala affollatissima per l’inaugurazione della mostra “Itinerari femminili”. Domenica 13 marzo, nel tardo pomeriggio, l’Associazione Cultura dei Sogni e l’amministrazione comunale canegratese, nell’ambito delle iniziative dedicate alla Festa della Donna, hanno presentato i volti di donne ritratte dal fotografo legnanese Giuseppe Cozzi.

A fare gli onori di casa l’assessore alla cultura di Canegrate, Manuela Sormani, che ha lasciato il microfono a Pino Landonio, della Cultura dei Sogni, per leggere i versi di poeti di tutto il mondo scelti per accompagnare gli scatti di profonda intensità tanto a colori che in bianco e nero.

Dopo aver ringraziato gli organizzatori, Giuseppe Cozzi ha così presentato il suo lavoro: “Tra i motivi di soddisfazione di trovarmi qui, vi è questa sorta di ritorno a casa, visto che la prima metà dei miei anni li ho vissuti a Canegrate. Quando sostengo che la fotografia, così individuale nel gesto, sia anche un ottimo pretesto per degli incontri, voi tutti ne siete una dimostrazione. È del 2010 la mia prima mostra fotografica, presso la Badia di Ganna. Da allora, condivido questa mia passione attraverso lo spazio virtuale del web e quello fisico delle sedi espositive nelle quali ho avuto occasione di mostrare i miei lavori: Palazzo Leone da Perego di Legnano, Villa Pomini di Castellanza, Villa Arconati di Castellazzo di Bollate, Mantova, Palazzo Marliani Cicogna di Busto Arsizio, l’Hotel Hilton Molino Stucky di Venezia e ora, con gioia, si aggiunge Canegrate. Il titolo della mostra, già di per sé evocativo di percorsi, direzioni, strade individuali o collettive, abbraccia un lasso di tempo che segna l'evoluzione nel fare fotografia; dai primi scatti degli anni ottanta, in negativo bianco e nero, alla diapositiva sino al digitale; itinerari anche geografici, con scatti che spaziano da Canegrate a Venezia, da Legnano a Lampedusa, da Boarezzo alle donne berbere tunisine; ma soprattutto, itinerari nel tempo, di un tempo che passa; quello che è trascorso nelle persone ritratte, un tempo di vita, fatto di alternanza di situazioni, che in alcuni casi, posso solo ipotizzare, ma che sono comuni a tutti noi; e infine, un itinerario personale, nel mio diverso approccio, negli anni, al gesto fotografico. C'è una frase di Gabriele Basilico, fotografo di architettura e periferie urbane, scomparso nel 2013, che dice: ‘la fotografia come esperienza artistica, anche se soprattutto nella sua funzione e missione documentaria, ha a che fare inevitabilmente con la bellezza, con un’esigenza visiva di interpretazione formale, di una traduzione estetica del mondo’. Nell'attesa che la bellezza possa salvare il mondo, mi auguro che queste immagini ne diano un piccolo contributo.”

Andrea Monteduro, preside del liceo Candiani Pina Bausch di Busto Arsizio ha presentato gli studenti della sezione musicale che hanno offerto un gradito concerto, mentre al sindaco Roberto Colombo è toccato chiudere il vernissage con parole di elogio all’artista e di ringraziamento ai tanti intervenuti.La mostra è aperta negli orari della biblioteca e nei fine settimana, fino al 26 marzo.

Servizio fotografico a cura di Tiziano Sanvito