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Oggi, in basilica, l’ultimo saluto a nonna Rosetta

I messaggi di ricordo da parte di amici e della contrada con un'intervista del 2013...

Si svolgeranno oggi, martedì 15 marzo, alle 15, i funerali di Rosetta Berra, scomparsa sabato pomeriggio alla residenza San Francesco di Legnano dove ieri, alle 16.30, è stato recitato il Rosario. Di seguito messaggi in ricordo della storica contradaiola da parte della contrada San Magno, di cui faceva parte la "nonnina", e dell'amica Emanuela Lella Roveda.


Un matrimonio dei più longevi e passionali, un’unione unica e senza eguali e una fedeltà storica di quelle da far invidia a tutti. Una bellissima storia d’amore iniziata nel 1937 quella tra la Castellana ad honorem Rosetta Berra e la sua amata Contrada San Magno. Sabato 12 marzo 2016 la Contradaiola più storica della famiglia Rosso Bianco Rossa ci ha lasciati all’età di 109 anni.

Una donna che fino a pochissimo tempo fa ha vissuto lucidamente ogni singolo ricordo paliesco, una donna il cui cuore si è innamorato della Contrada e l’ha amata giorno dopo giorno per quasi 80 anni.

Solo due anni fa, ha raccontato la sua storia a Roberto Clerici davanti alle telecamere di Giancarlo De Angeli, perché la memoria vivente di una colonna così importante della nostra Contrada potesse essere raccontata a tutti e tramandata (vedi il video per l'intervista completa).

Rosetta è stata testimone dell’evoluzione delle contrade e del Palio. Ricordava sempre con tanto amore e affetto Donna Elda, la cui casa è stata la prima sede del Maniero Rosso Bianco Rosso per trasferirsi poi in un appartamento della famiglia Guerciotti fino ad arrivare in Via Berchet. Con grande orgoglio ci raccontava che lei era una dei pochi contradaioli ad avere le chiavi del maniero e ci esortava a lavorare e lavorare: “in contrada ho sempre lavorato tanto, ma come mi divertivo…il Norberto diceva sempre che gli bastava passare un pomeriggio con me e l’Amalia per ridere per un mese intero”. Per non parlare del suo orgoglio per il suo vestito da Dama realizzato con l’aiuto del Professor Turri “pensa, un architetto mi ha aiutato a disegnarlo perché a San Magno le cose si sono sempre fatte in grande”. La riverenza e il rispetto delle figure esperte, la riconoscenza per la generosità delle famiglie storiche della nostra Contrada e l’umiltà di due mani lavoratrici che oggi ci fanno perdere il conto delle perle, dei ricami e dei soggoli cuciti e forse, ci fanno scendere più di una lacrima ricordando. Questo ci ha insegnato Rosetta: “Noi cucivamo con grande passione per la nostra Contrada e siamo riusciti a costruire una Grande Contrada”.

A tutti noi ha voluto ricordare che in maniero innanzi tutto si lavora e si deve fare ordine perché è il primo modo di rispettare la propria casa “quando entravo in maniero era come entrare a casa mia”. La Contrada è la seconda casa di ogni contradaiolo e ricordando la sorella diceva sempre che la sgridava così “ Ti a ca tua te fe no quel che te fe da chi chinsci perché chi te ghe metti il cor”! Ed è così che deve essere! Il cuore, quello della nostra Rosetta è stato il cuore di chi ha fatto pulsare e vivere la nostra Contrada. Sono gli esempi di persone come lei che, con sorriso, semplicità, forza lavoro e fermezza nella fedeltà alla propria bandiera, devono farci sentire in dovere di tramandare e far vivere il Palio nella storia della nostra città e del territorio. L’intervista di Rosetta chiudeva con queste parole: “Ciao Contradaioli del San Magno, ciao ciao. Ah alla festa vengo né”. Ed è per te Rosetta che faremo festa, è per te che oggi intoniamo ancora più forte l’inno di Contrada perché di amori così se ne vedono pochi  e sappiamo che sarai sempre con noi.

Ciao Rosetta, e' col cuore che ti salutiamo, un cuore Rosso Bianco Rosso…colori che ti hanno accompagnato per tutta la vita, colori che hanno acceso la tua  passione per la contrada della quale sei stata l'animatrice per anni e la "maestra" di tanti capitani, cavalieri, dame e castellane che si  sono affidati a te con fiducia sicuri che i tuoi insegnamenti avrebbero permesso loro di sfilare con l'orgoglio e la "nobiltà" che contraddistingue da sempre la nostra contrada. Grazie per il lavoro che hai svolto, grazie per i consigli, grazie per la pazienza, per l'esempio, per le risate, per il tuo buon umore e le battute sagaci, per l'atmosfera di serenità' e tranquillità che sapevi infondere anche nei momenti di tensione in vista della sfilata e della corsa. Grazie.

La tua Contrada


Cara Rosetta quello che provo oggi è una profonda solitudine, mi mancherai tanto e mentre ti scrivo lascio che le mie lacrime scendano così liberamente sul mio viso perché tu mi hai anche insegnato che non bisogna mai vergognarsi di far vedere quello che il proprio cuore dice. Continuo a ripetermi che in fondo nessuno è eterno e che tu hai goduto appieno i tuoi 109 anni anche se gli ultimi 3 sono stati i po' difficili, ma con te mia cara dolce Rosi tutto diventava semplice: bastava parlarti della tua contrada, bastava ricordare quando facevamo i lavoretti insieme ed anche rubarti qualche confidenza personale in più, per vederti sorridere e per far scoppiare me in una fragorosa risata. Sì, tu eri anziana ma solo per la tua età che ha consumato il tuo fisico, non la tua intelligenza e il tuo amore per la vita!!! Grazie Rosi, grazie Cara amica mia, ti porterò sempre nel mio cuore.

La tua Emanuela Lella Roveda

Redazione
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Pubblicato il 15 Marzo 2016
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