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Referendum sulle trivellazioni: le obiezioni di SEL

15 Febbraio 2016

Riceviamo e pubblichiamo:

La scelta del governo di fissare la data per lo svolgimento dei referendum sulle trivellazioni nei nostri mari per il 17 aprile e’ fortemente sbagliata, è  una scelta truffaldina che non consente il tempo sufficiente per aprire nel Paese una discussione ampia che permetta agli italiani di decidere  con maggiore consapezza e in maniera approfondita.

E’ una scelta che ha anche dei costi, soldi pubblici per centinaia di milioni di euro.

L’appuntamento referendario non viene accorpato con le prossime elezioni amministrative di giugno come da diverse parti e’ stato chiesto, dalle regioni alle associazioni ambientaliste( una di esse ha presentato una petizione con oltre sessantottomila firme per l’Election Day) ad alcune forze politiche.

Il gruppo parlamentare SEL – Sinistra Italiana ha presentato un’apposita proposta di legge, semplice e snella di 2 articoli, che potrebbe essere approvata in 24 ore se solo si volesse: si risparmierebbero così 300 milioni di euro degli italiani. 

Ma la motivazione è secondo noi più politica. Con questa decisione il governo Renzi rivela che, a dispetto di una facciata “Green”, ha molto a cuore lo sfruttamento delle fonti fossili. L’obiettivo sembra proprio quello che, senza l’accorpamento alle elezioni amministrative, si voglia favorire l’astensione e di fatto far fallire il referendum.

A distanza di cinque anni dai referendum sull’acqua/nucleare (a cui fu negato l’accorpamento con il voto amministrativo dall’allora governo Berlusconi, malgrado le anologhe richieste) colpisce la riproposizione pressoché identica degli stessi metodi da parte di due schieramenti che sono politicamente opposti ma che nella sostanza agiscono in maniera identica.

Era il 4 marzo del 2011,quando l’allora presidente dei deputati Pd (oggi ministro) Dario Franceschini accusava il governo Berlusconi di non volere l’Election day. «Così buttano dalla finestra 300 milioni di euro, in un momento di grave crisi per le imprese e le famiglie italiane» dichiarava in sala stampa a Montecitorio l’attuale titolare del dicastero della Cultura e del Turismo.

Evidentemente il tempo passa e la memoria sbiadisce i valori, compreso quello di consentire una partecipazione ampia e democratica ad una consultazione popolare abbinando i due voti.

Come avvenuto cinque anni fa in occasione dei referendum, la mobilitazione anche nel legnanese vedrà la partecipazione del nostro Circolo.

Sinistra Ecologia Libertà Circolo del Legnanese

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