Anche i dipendenti della Don Gnocchi di Legnano, in sciopero. «La Fondazione – scrivono  i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia in una nota – ha confermato la disdetta del contratto nazionale a favore di un nuovo contratto, al ribasso, che penalizzerà i 5.500 operatori sanitari dislocati nelle 27 sedi della Fondazione, di cui quasi la metà in Lombardia». 

Un problema che a Legnano, dove il Centro Multiservizi e l'Ambulatorio sono passati da Asl a Fondazione Don Gnocchi, riguarda una ventina di persone; i restanti lavoratori, una ventina, non sono coinvolti dal nuovo contratto in quanto ancora dipendenti dall'Asl, che originariamente gestiva i servizi riabilitativi legnanesi. 

«A nulla sono valsi i sacrifici dei lavoratori – proseguono i sindacati – che dal 2013 stanno prestando orario aggiuntivo non retribuito e rinunciando a due giornate di ferie annue, convinti di voler contribuire al rilancio della struttura ed al salvataggio della Fondazione. Oggi Don Gnocchi vuole penalizzare ulteriormente la loro condizione».

Dopo oltre un mese di mobilitazioni in tutti i presidi della Fondazione (nell'immagine di copertina gli striscioni affissi sui cancelli di via Ferraris, a Legnano), per domani, venerdì 11 dicembre, è stato proclamato sciopero per l'intera giornata lavorativa: «Le ore di lavoro settimanali  – spiega Mario Bardarè, coordinatore delle Rsu di Milano a cui fa capo anche Legnano – sono state portate da 36 a 38 e lo stipendio è rimasto lo stesso. I nuovi assunti, inoltre, entreranno con un contratto decisamente al ribasso. Spero che l'adesione allo sciopero sia numeroso. ». Il contratto riguarda tutto il personale socio assistenziale e amministrativo, tranne quello medico.

«I lavoratori lombardi – concludono i sindacati – faranno sentire la propria voce davanti alla RegioneNel giorno dello sciopero nazionale dei lavoratori della Fondazione Don Gnocchi, dalle 10 alle 12, terranno pertanto un presidio davanti alla sede della Regione, a Milano, in piazza Città della Lombardia 1. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati nazionali dopo il fallito tentativo di conciliazione al tavolo del ministero del Lavoro. Don Gnocchi».