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Zucchi: torna la tensione, lavoratori in sciopero

Operai e impiegati sono scesi in strada per evitare il fallimento -  Non ancora firmato l'accordo tra l'azienda e le banche...

Sciopero alla Zucchi-Bassetti di Rescaldina. Nel primo pomeriggio di oggi, 22 ottobre, la quasi totalità del lavoratori della storica ditta tessile – circa 200 – sono scesi in strada per chiedere la scongiura del fallimento. Non è infatti ancora stato firmato l'accordo tra l'azienda e le banche, che prevede l’ingresso del fondo d’investimento francese Astrance. 

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La sera del 20 ottobre, l'intesa sembrava essere praticamente fatta, ma la realtà è risultata diversa e l'ottimismo mostrato in prima istanza dal sindacato non è più così fondato: il giudice della sezione fallimentare ha fissato l’udienza per il concordato preventivo al 27 ottobre, nonostante l’azienda avesse chiesto la fissazione dell’udienza non prima del 15 novembre, e i tempi per perfezionare la cessione delle quote al fondo di investimenti sono ora troppo stretti. «Il rischio del fallimento è concreto – commenta  il segretario regionale della Uiltec Massimo Mazza – Come sindacato abbiamo fatto tutti i passi necessari. Speriamo che l'accordo venga concluso in extremis, la tensione è alta». 

Fuori dall'azienda, anche il sindaco di Rescaldina, Michele Cattaneo e il vicesindaco, Francesco Matera. 

A rischio ci sono all’incirca 650 posti di lavoro tra gli stabilimenti di Rescaldina, Cuggiono e nei numerosi punti vendita sparsi in Italia. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Ottobre 2015
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