15 Settembre 2015

Egregio sig. Marazzini, condivido con lei il clamore che questa notizia (la tragica scomparsa di Amadeus, il ragazzino rom deceduto a giugno per un arresto cardiaco) abbia suscitato. Quando si è di fronte alla morte di un bambino, è inevitabile che ciò avvenga.

Ovviamente il dolore è tanto grande che ognuno è spinto a cercare le cause di un male tanto insensato. Dice bene è giusto e civile che venga fatta chiarezza e le dovute responsabilità vengano attribuite fino in fondo. La Procura stabilirà secondo scienza e coscienza di chi sono le colpe, se queste ci sono. Queste domande devono trovare una risposta e sicuramente avverrà, in molti la stanno aspettando. Per quanto ne so questa risposta non è ancora arrivata, la Procura non si è ancora pronunciata.

Per questo fatico a capire il significato della sua lettera, non mi è chiaro se lei si sta ponendo delle domande che tutti ci poniamo o, in definitiva,  si sia già dato delle risposte.  Se c’è il rischio del fatalismo, temo sussista anche quello di trovare comodi capri espiatori.

Pertanto, mi perdoni se insisto sig. Marazzini, ma lei invia una lettera aperta a Legnanonews intitolata “Amadeus: gli interrogativi dopo la  autopsia”. Aveva pubblicato la stessa  sul suo blog intitolandola “La Dottrina del Fatalismo”. La invito ad essere più’ chiaro: si sta ponendo delle domande o si sta dando delle risposte?  Perché se parliamo di Dottrina del fatalismo non parliamo di interrogativi.

Grazie e cordiali saluti.

Fedeli M. Grazia

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Una sola annotazione per dovere di una corretta informazione. Il consigliere comunale Giuseppe Marazzini non ha alcuna responsabilità in merito al titolo che sul nostro giornale introduce la sua lettera . La titolazione, infatti, è di esclusiva nostra come redazione, che ha individuato proprio nei quesiti posti nel messaggio la chiave più rilevante dell'intervento.

marco tajé