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«Accam non può avvalersi della qualifica R1»

A  dimostrarlo un documento tecnico e dettagliato inviato alla Regione dai comitati in difesa dell'ambiente...

E' stato inviato in Regione Lombardia, il documento, composto da un'analisi tecnica e dettagliata, nella quale gli ambientalisti dimostrano che «l'impianto di incenerimento di Borsano anche dal punto di vista tecnico non può avvalersi della qualifica di R1».  Secondo i comitati, particolarmente attivi nel predisporre il documento assai corposo,  questa qualifica come impianto di incenerimento con recupero energetico sarebbe  "un primo passaggio per rientrare nella "rete nazionale degli inceneritori" prevista dal decreto “Sblocca Italia” che permetterebbe all'impianto di incrementare la quantità dei rifiuti da incenerire autorizzandone la provenienza da tutta Italia". Mentre per il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli si tratta di «una semplice certificazione di efficacia»

Il documento inviato dai comitati in difesa dell'ambiente alla Regione, porta la firma di Marco Caldiroli, tecnico della Prevenzione dell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, residente a Busto Arsizio. Si tratta di un testo di 18 pagine molto dettagliato con il quale si chiede di «sospendere il riconoscimento della qualifica R1 e di rivedere l’argomento nell’ambito della procedura di riesame di AIA, definendo la questione congiuntamente alla ridefinizione delle condizioni della autorizzazione». 

I comitati rilevano inoltre che «il processo di riesame della AIA di ACCAM risulta sospesa dopo la seduta  istruttoria del 6.06.2012 e che dovrebbe riprendere a breve. Risulta che ACCAM, come rilevato nelle ispezioni Arpa, non ha attuato pienamente le prescrizioni della AIA vigente con particolare riferimento agli interventi sul sistema di trattamento fumi, contestualmente non ci risulta che il gestore abbia formulato una nuova richiesta di riesame rispetto a quella presentata alla scadenza di quella vigente. 

Nel frattempo, l’Assemblea del Consorzio ACCAM in data 2 marzo ha deciso di procedere ad una dismissione controllata delle due linee esistenti e a breve dovranno essere definite le modalità attuative. 

Le associazioni ritengono, alla luce di quanto sopra, «che il riesame della AIA sia svolto con revisione delle condizioni autorizzative e, nello specifico, individui modalità e tempi per la cessazione della attività di incenerimento tenendo conto delle decisioni degli organi proprietari della società». Le scriventi associazioni richiedono inoltre «di essere tempestivamente informati sull’avanzamento della procedura autorizzativa in esame, di poter avere copia della ulteriore documentazione presentata dal proponente o dagli enti nell’ambito dell’iter suddetto nonché di poter partecipare a tutte le fasi dell’iter autorizzativo ed in particolare alle sedute della Conferenza dei Servizi così come previsto anche agli artt. 6 e 9 della Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (Convenzione di Aahrus del 25.06.1998 ratificata) come recepita nella normativa comunitaria dalla Decisione 2005/370/Ce e ratificata in Italia con la Legge n. 108/2001».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Agosto 2015
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