9 Giugno 2015

Domenica 7 giugno, stazione di Legnano, ore 7.57.
Sono in attesa del diretto per Milano delle 8.02 e insieme a me un gruppetto di 12/15 persone, ognuna persa nei propri pensieri e magari anche un po’ assonnata.
Dall’ altro lato, direzione Varese ci sono 5 persone che come noi aspettano.
All’ improvviso dall’ altoparlante si sente questo annuncio “Attenzione prego, si avvisano i signori viaggiatori che i treni da e per Varese, Arona, Domodossola potranno subire ritardi fino a 30 minuti causa intervento forse dell’ordine alla stazione di Legnano”.
Intervento?
Forze dell’ordine?
Boh, qui è tutto tranquillo, penso e con un paio di persone sedute vicino a me mi scambio un’occhiata perplessa.
Passano due minuti e l’annuncio si ripete.
A quel punto mi alzo, mi guardo in giro, non c’è nessun movimento strano ma soprattutto NON c’è nessuno delle forze dell’ordine, neppure in borghese e neppure nel piazzale della stazione!!!
E, per completare il “mistero” il diretto delle 8.02 arriva regolarmente rispettando, stranamente questo lo devo ammettere, l’orario previsto.
Quindi ripongo il quesito: se l’arte della bugia è un’arte perché inventare bugie senza costrutto? Devo anche dire che le scuse, a tutte le ore del giorno, per i vari ritardi dei treni di Trenord sono a volte divertenti a volte irritanti ma quella ascoltata domenica mattina le batte tutte.
 
Lalla

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(m.t.) – La bugia, recitano così i vocabolari, è una affermazione volontariamente falsa. Nel racconto così descritto dalla nostra lettrice, con ogni probabilità, si è trattato di un banale equivoco. Non ha creato disagi, solo sorrisi….