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Expo: è corsa contro il tempo, ma Sala è fiducioso

Padiglione Italia non completato e bando per "camuffare le incompiute"...  

Se come dice Vicente Loscertales, segretario generale del Bureau International des Expositions, «il successo di un’esposizione dipende dal successo del proprio padiglione», Expo 2015 parte svantaggiata.

E' di pochi giorni fa, infatti, la notizia che il Padiglione Italia non sarà completato al 100% per l'inaugurazione di venerdì primo maggio. I ritardi più importanti riguarderebbero le strutture lungo il cardo sud, interessati dagli spazi della Regione, dalla mostra di Confindustria e dalle eccellenze agroalimentari di Coldiretti. Palazzo Italia, invece, garantiscono gli organizzatori, sarà completato. A mancare all'appello saranno "solamente" alcuni degli allestimenti articolati sui cinque piani della struttura ed i lavori interni.

A 28 giorni dal via all'evento, intanto, i costi per la realizzazione di tale progetto sono aumentati del 50%. Dai 63 milioni previsti si è passati a 92. I circa 30 milioni di differenza comprendono interventi ulteriori dovuti alla rivisitazione del progetto di partenza e all’accelerazione dei lavori per recuperare i ritardi accumulati. «Il tutto sarà finanziato da nuovi sponsor» assicura il presidente di Expo spa Diana Bracco.

Ma i ritardi e le opere incompiute non riguarderanno solo Padiglione Italia. Come si vede dall'immagine a fianco, presa dal sito OpenExpo, i lavori in corso si attestano ancora al 65%.

Lo stato di avanzamento dei cantieri è inoltre constatabile attraverso l'ultimo video del progetto "Belvedere in città", realizzato da Expo Milano 2015 e Telecom Italia (qui sotto).

A Milano, per completare il piano strade del Comune lanciato nel giugno scorso per gestire la viabilità di Expo, gli operai lavoreranno di notte durante i sei mesi dell'esposizione. 756 gli interventi previsti tra marciapiedi, strade in pietra nuova e riasfaltature. Ad oggi 350 le opere completate e 80 quelle  che saranno terminate entro il primo maggio. I lavori mancanti non riguardano «zone che hanno a che vedere con il sito Expo e con il centro» ha dichiarato l'assessore ai lavori pubblici del capoluogo Carmela Rozza, ma aree più periferiche.

Per evitare il flop internazionale, intanto, Expo spa ha indetto una gara d'appalto per "mascherare le opere incompiute" o, come scritto sul bando, per «la posa in opera, degli “external exhibition elements”, degli allestimenti delle quinte di camouflage, nonché dell’installazione dell’arredo urbano del Sito Espositivo». L'importo posto a base di gara è di quasi 2 milioni 700mila euro.

Costernato per il pessimismo diffuso, il commissario unico per Expo 2015 Giuseppe Sala. «Non camufferemo un bel niente – assicura –.Vogliamo soltanto abbellire alcune palazzine di servizio o i punti di passaggi delle navette dove si vedrebbero sullo sfondo le autostrade». Il commissario garantisce, inoltre, che per il primo maggio tutto sarà pronto e, che in caso contrario, è pronto a prendersi tutte le responsabilità. «L’Expo – conclude Sala – sarà la prima opera pubblica in Italia che costerà meno di quanto preventivato».

Redazione
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Pubblicato il 06 Aprile 2015
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