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Chiusura poste Parabiago: parte la raccolta firme

A farsi promotore della petizione è il sindaco Franco Borghi che ha ha espresso il proprio dissenso per la serrata dell'ufficio postale della frazione di San Lorenzo...

Riguardo la notizia diffusa in questi giorni, rigurdante la chiusura dell'ufficio postale della frazione di San Lorenzo, il sindaco di Parabiago, Franco Borghi, ha espresso tutto il proprio dissenso alla responsabile dell'area nord Ovest di Poste Italiane, Rosa D'Amico, che lo ha contattato due giorni fa per comunicargli tale provvedimento.

«Chiudere l'ufficio di San Lorenzo – le parole del primo cittadino – significa privare di un prezioso servizio non solo i residenti della frazione (fra i quali ci sono molti anziani), ma una fetta ben più ampia di popolazione, se si considera che a quegli sportelli accedono ogni giorno anche cittadini residenti in altre zone della città».

Al sindaco è stata anticipata la volontà, da parte di Poste Italiane, di potenziare l'ufficio del centro, ma egli ha fatto presente che, così com'è, il servizio risulta già alla massima capienza. Vi sono infatti sette sportelli e l'edificio non può essere ampliato per accogliere nuove postazioni.
 
Molti cittadini, per comodità, scelgono proprio di bypassare questa struttura e si recano a San Lorenzo per evitare code chilometriche. L'amministrazione Borghi si farà promotrice di una raccolta di firme, che presenterà alla direzione centrale di Poste Italiane con una lettera, in cui esprimerà tutto il dissenso del Comune e della cittadinanza. 

Anche il Vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha presentato durante la seduta di Consiglio regionale di martedì 3 febbraio una mozione urgente contro il piano delle Poste che prevede la chiusuradi 65 uffici in Lombardia, tra cui gli sportelli del territorio del Nord-Ovest Milano di Nerviano, Parabiago 1 (frazione di San Lorenzo) e Marcallo con Casone (frazione di Casone). Cecchetti nei giorni scorsi ha poi chiesto al presidente della Commissione bilancio del Pirellone di calendarizzare un’audizione con i responsabili lombardi delle Poste per chiedere di rivedere il piano.

«La chiusura degli uffici postali di Nerviano, Casone e di San Lorenzo – spiega Cecchetti – comporterà probabili ricadute sull’occupazione in un momento di pesante crisi economica e provocherà gravi disagi alla popolazione, soprattutto agli anziani e alle fasce più deboli. Siamo al delirio. Già da tempo – continua Cecchetti – la nostra gente è costretta a fare i conti con i disagi relativi ai ritardi che spesso si verificano nella consegna della corrispondenza, ma che venga negato un servizio così importante per i cittadini non è tollerabile.

Ci opporremmo – conclude Cecchetti – a questa decisione in tutte le sedi, a partire dal parlamento lombardo che deve prendere una posizione netta contro il progetto di ridimensionamento.»

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Febbraio 2015
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