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Anffas: “Tempo di auguri. Non di oblio, ma di speranza per l’ottima continuità”

7 Dicembre 2014

Stim.mo  dott. BARELLO,
anche ora che Lei lascia definitivamente l’ANFFAS per occuparsi della Sua vita più personale, continueremo a usarci il rispetto e la riconoscenza che sempre hanno caratterizzato la reciprocità dei nostri rapporti: in ambiti assai vicini come in quelli apparentemente più distanti, il dott. Barello alle cure di un’associazione per disabili e il prof. Conte alla direzione del Liceo cittadino.

Ricordo il lontano dicembre del 1990, quando Lei venne nel mio ufficio a trovarmi per gli auguri natalizi e a consegnarmi personalmente i calendari ANFFAS di quell’annata, strumenti ideali e semplici destinati a seminare nel cuore dei giovani un messaggio di solidarietà per l’umanità più fragile e meno fortunata. Parlammo – allora – di questo importantissimo obiettivo. Come più tardi facemmo  ripetutamente negli anni successivi, quando anch’io sono venuto a interessarmi del destino di altri ragazzi – simili ai suoi – che frequentano la sezione AIAS di Legnano, nel medesimo luogo (il parco ILA) nel quale le due associazioni sono nate quasi contestualmente, là dove sono vissute con varie vicende e dove sperabilmente continueranno ad essere per tutto il tempo che verrà.

Ora Lei ha deposto le armi della battaglia ma non quelle della memoria. Ed è tempo di Natale, stagione di auguri. Sono certo che, pur in assenza di impegni operativi senza più le abituali occupazioni istituzionali, Lei certamente non vivrà in solitudine. Non in solitudine, perché il Suo pensiero e la Sua anima saranno affollati di appassionate memorie e di consolanti amichevoli testimonianze di affetto. Così da parte mia a titolo personale, e così da parte di coloro che in AIAS mi collaborano per le buone finalità dell’istituzione.

Ora io non posso e non debbo entrare nel merito di complicate questioni che  non conosco o che conosco appena trasversalmente, lamentazioni che non mi appartengono e che pur mi addolorano; ma ho voglia  di augurarLe ogni bene, sperando che possa vivere il distacco dalla “Sua” associazione con sentimento che non sia di sofferenza quanto invece di compiacimento e di speranza.

Salute e lunga vita per Lei. Salute e lunga vita per l’ANFFAS che è stata la Sua straordinaria creazione. Un grande del passato, scrivendo dall’esilio alla sua amatissima Terenzia, chiudeva ritualmente le sue numerosissime missive con l’espressione “ Si tu vales, equidem valeo “ = “Se tu stai bene, certamente anch’io sto bene”. Come a voler dire: Terenzia mia, non è stato tempo perso l’averti amata. Perciò vivamente io spero che tu viva bene e che soprattutto  possa continuare a star bene anche senza di me. Se tu starai bene, già solo per questo anch’io come te  starò bene.

Ora è tempo di pace per l’inquieto mondo della disabilità e del volontariato. Ed è tempo di auguri. Non di oblio, ma di speranza per l’ottima continuità.

BUON  NATALE,  dott. Barello

(per)  A.I.A.S   sezione di Legnano, Giuseppe Conte

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