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Anffas: “I cambiamenti epocali non sono sinonimo di rottura col passato”

6 Dicembre 2014

Ho seguito le vicende di Anffas in questi ultimi mesi. Sono socia di Amici di Sonia onlus Legnano. La nostra associazione è sorta più di vent'anni fa per volontà di Anffas Legnano. Noi siamo rimasti sempre uniti ad Anffas e conosciamo l'importanza di questa associazione per le famiglie e per le persone con disabilità. 
Personalmente sono rimasta molto scossa dalle polemiche che da mesi intoppano il lavoro dell'associazione Anffas. Conosco i coniugi Barello da oltre vent'anni e apprezzo ciò che hanno costruito. Conosco anche il lavoro dell'attuale presidente Fusina, che di sicuro ha dato una nuova veste all'associazione, capace di lavorare in rete, partecipare a bandi di concorso e attenta alla convenzione Onu che è legge del nostro Stato. 
Non comprendo le maldicenze di coloro che hanno per mesi infangato il lavoro di Anffas. Non comprendo nemmeno gli interventi tramite questo giornale di coloro che hanno riportato in maniera parziale e soggettiva i fatti avvenuti nell' assemblea Anffas di sabato 29 novembre scorso. È molto semplice, credo, usare toni pietistici riferiti a persone anziane per suscitare l' indignazione popolare. 
Altro atteggiamento è cercare di comprendere gli atti di accusa terribili che hanno scosso Anffas negli ultimi mesi, suscitati da un socio. Tutto questo problema sembra messo in secondo piano e ciò che scandalizza  è l'infondata ingratitudine e insensibilità del nuovo direttivo Anffas verso i padri fondatori. Io vorrei sottolineare che i cambiamenti epocali di Anffas non sono sinonimo di rottura col passato; la società attuale richiede uno sguardo diverso verso la fragilità, è sempre più difficile accedere ai fondi, si lavora in rete e la disabilità non è più "affare" di pochi addetti ai lavori. Voglio sottolinerare la solidarietà per il lavoro del direttivo di Anffas, ma questo non è in contrapposizione con il rispetto e la gratitudine verso i padri fondatori di Anffas. Da ultimo e non da poco, in tutta questa vicenda le uniche persone che sono davvero umiliate dalla insipienza di alcuni individui, sono le persone con disabilità, o i nostri cari ragazzi, con accezione affettiva e non svilente, amici per i quali ogni sforzo e ogni battaglia ha senso ogni santo giorno!! Come già qualcuno ha sottolineato, bisogna lasciar lavorare Anffas per le sfide future, la fragilità che difende lo richiede. Invito chi ha già fatto del male a fare un passo indietro e pensare al prossimo!!!!

MARTA MILONE

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