La Festa del Patrono, dopo la visita delle autorità alle Case di riposo, la consegna delle benemerenze, l'inaugurazione di un cippo al Cimitero Parco dedicato all'ex assessore Giuseppe Colombo, si è conclusa con la celebrazione della messa in Basilica, officiata da mons. Angelo Cairati, prevosto della città, e durante la quale si è svolto il rito dell'offerta dei ceri da parte dell'amministrazione comunale.

Durante l'omelia, mons. Cairati non è venuto meno alla franchezza e ai richiami che caratterizzano i suoi interventi: "Legnano, fai un salto di qualità e diventa davvero città!", l'appello risuonato forte tra le storiche mura del Tempio, non così affollato come in precedenti occasioni.

"Oggi, Legnano, pur celebrando i 90 anni di città – ha proseguito il prevosto che non ha ancora preso la residenza legnanese – sembra piuttosto un grosso paese. Troppi pettegolezzi, troppe rivalità e divisioni che tagliano le gambe a chi si vuole impegnare. Succede nel sociale, nella politica, nel Palio. Indispensabile seguire altri esempi, altre strade, quella ad esempio indicata da San Paolo e che si traduce in due parole: Irreprensibilità e Franchezza. Due modi di comportarsi che devono appartenere al buon pastore il quale, in mezzo a gente smarrita, per aver perso fiducia nelle autorità, nelle sue guide, cerca di creare l'unità nella diversità".

Proprio da questo concetto, immediato il riferimento al mondo delle contrade: "Il Palio – ha commentato infatti il nostro prevosto – non deve essere solo il ricordo del passato, ma piuttosto una forma di servizio, un modo di essere uniti appunto nella diversità".

marco tajé

Immagini di Luigi Frigo