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Malpensa, quale futuro oltre a Expo?

6 Ottobre 2014

Riceviamo e pubblichiamo:

In questi giorni ci sono state una serie di prese di posizione a seguito del Decreto Linate di Lupi che  prevede la possibilità per le compagnie aeree che operano sullo scalo – fermo restando il numero dei voli che rimarrà invariato – di collegare il Forlanini anche con aeroporti di città europee che non siano capitali.
La politica Varesina, le organizzazioni sindacali, UNIVA, ecc… scoprono che il governo ha deciso di salvare i 12000 dipendenti di Alitalia e di accettare le condizioni imposte da Ethiad per l'operazione.
Il problema adesso non è una contrapposizione tra salvare i dipendenti di Alitalia o quelli di Malpensa, non è il tempo per recriminare sugli errori commessi da parte di tutti, siamo di fronte al risultato dovuto all'incapacità della compagine sociale locale di portare fino in fondo il progetto di Hub internazionale previsto alla fine degli anni 90 con la trasformazione di Linate in un aeroporto puramente nazionale.
Il destino di Malpensa è legato a come il territorio saprà fare squadra e proporre un progetto per un suo sviluppo eco-sostenibile.
Sapranno i Comuni del  CUV aprendosi anche a Gallarate e Busto Arsizio, i sindacati, i partiti politici, le organizzazioni imprenditoriali fare un passo indietro rispetto ai loro interessi di bottega e proporre una progettualità condivisa, magari con l'ausilio dell'università e degli addetti ai lavori, affinché si possano trovare e rendere praticabili tutte le soluzioni necessarie al mantenimento del ruolo strategico assegnato dal Governo all'infrastruttura, salvaguardando le migliaia di posti di lavoro ormai in predicato?
L'operazione non è delle più semplici serve l'unità del territorio ma anche la ricerca di alleanze esterne all'area Varesina e Lombarda, che possono essere trovate solo se si mette in campo un progetto serio riguardante tutto il Nord d'Italia, altrimenti la sparuta pattuglia di deputati locali potrà e/o vorrà fare ben poco, per la difesa degli interessi legittimi del territorio, sacrificati sugli altari da chi ha un peso politico maggiore del nostro e/o è meglio organizzato e dotato di un progetto fattibile.
Non vanifichiamo gli oltre 3 miliardi di euro già spesi per nulla a questo punto.   

Fabio Pariani
SEL Busto Arsizio

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