Franco Tosi: una luce in fondo al tunnel
Lo storico marchio torna a... casa - In arrivo importanti commesse - Lavoro garantito per quasi 300 lavoratori - Solo buone notizie, finalmente...
(g.somazzi) – Il marchio "Franco Tosi" torna alla storica azienda metalmeccanica di Legnano che, con la recente acquisizione di nuove commesse, si è assicurata, per i prossimi 2 anni, un carico di lavoro per 274 dipendenti con punte superiori anche a 300 unità. E, inoltre, con un milione di euro per rinnovo macchinari, bonifica amianto e formazione dipendenti, diventerà ancor più appetibile sul mercato.
Sono queste le novità emerse durante la riunione convocata, lunedì a Roma, dal dirigente dell'Unità di crisi Gian Piero Castano in cui il commissario straordinario Andrea Lolli ha fatto il punto della situazione alla presenza di tutte le rappresentanze sindacali.
Un quadro della situazione positivo anche per la Fim-Cisl Milano Metropoli di Legnano che, in giornata nella sede locale, lo ha commentato con il segretario regionale Ermanno Cova, il sindacalista Edoardo Barra e il delegato Rsu Tosi Alberto Varoli: «Ieri – ha dichiarato Cova - è stata confermata l'acquisizione del marchio "Franco Tosi" e un'ulteriore commessa dal Nicaragua. L'anno scorso, l'azienda aveva registrato zero fatturato, quest'anno chi acquisirà la Tosi si troverà una fabbrica con circa 90milioni di euro di commesse e la possibilità di avere livelli occupazionali di 274 dipendenti con picchi di 300. Sono vincoli importati che faranno in modo che la ditta non venga snaturata ma continui a vivere e a dare lavoro. Pensiamo sia stato un bene passare dall'affitto del ramo d'azienda all'acquisto: questa formula consente maggiori garanzie».
E' definitivo: entro il 30 di settembre scadrà il bando d'acquisto della Tosi e il Ministero ha deciso che Lolli non dovrà accettare altre commesse per non modificare ulteriormente il "quadro" della vendita, rimandando la data di apertura delle buste.
«I tempi della chiusura del bando – ha spiegato Barra -, non saranno immediati: a ottobre si apriranno le buste e solo verso gennaio 2015 si avrà un'idea certa del piano d'azione dell'azienda interessata. Lunedì 15 settembre avremo un incontro con il commissario e quindi avremo sensazioni più precise». Barra ha poi aggiunto: «Come Fim-Cisl guardiamo i fatti per poter garantire la massima occupazione di tutti i lavoratori, ma non sarà facile. La partita più grossa la faremo con il compratore. Chi subentrerà, è ovvio, dovrà aver voglia di investire, per dare nuova vita all'azienda».
La fabbrica legnanese subirà un ridimensionamento non solo aziendale ma anche fisico: «Si pensa che gli spazi che verranno occupati saranno minori e i camion non potranno più entrare dall'entrata vicino al cimitero – ha commentato Varoli – ma si dovrà pensare a un accesso in via San Bernardino con un'apposita rotatoria in via Alberto da Giussano. Ma questi sono passi che saranno affrontati in seguito, con la partecipazione del Comune, dimostratosi interessato a voler trovare il modo di rilanciare le aree non utilizzate della Tosi e di ricreare un nuovo tessuto industriale». Varoli ha poi concluso: «Questo è un esame per la Tosi: l'obiettivo è rispettare i tempi per la conclusione delle commesse e rimettere in attività l'azienda che da mesi è ormai ferma. L'investimento di un milione di euro dedicato al rinnovo macchinari e alla bonifica amianto sarà utile per una buona ripresa».
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