Quantcast

Donne e madri, detenute, in un mostra della legnanese Paola Mineo

Per la prima volta in Italia l’artista svela il mondo della detenzione attenuata dell’ICAM...

Galleria fotografica

Paola Mineo e le Impronte Sfiorate 4 di 43

Per la prima volta in Italia un’artista, la legnanese Paola Michela Mineo, svela il mondo della detenzione attenuata dell’ICAM, in una mostra in cui l’arte racconta la dignità della condizione di madre in un modo nuovo di concepire la rieducazione.

Fino a domenica 5 ottobre 2014 si terrà, infatti, allo Spazio Oberdan di Milano la mostra d’arte contemporanea Impronte Sfiorate – Paola Michela Mineo e vite custodite all’I.C.A.M. a cura di Marco Testa. L’esposizione è promossa dalla Provincia di Milano e patrocinata dal Ministero della Giustizia.

La mostra Impronte Sfiorate presenta sei grandi installazioni realizzate da Paola Michela Mineo che costituiscono il risultato finale di un progetto – durato due anni – sviluppato dall’artista all’interno dell’ICAM, il primo Istituto realizzato in Europa per la custodia attenuata per madri con prole. Nato nel 2006 – in base ad un accordo tra Ministero della Giustizia, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano – con l’obiettivo di restituire un’infanzia “normale” a quei bambini con una madre detenuta, l’ICAM oggi è un modello in espansione su tutto il territorio nazionale. Paola Mineo ha lavorato in questo contesto particolare, dedicandosi alle madri detenute, coinvolgendone alcune in un’esperienza intensa, diretta, in cui l’arte – e l’interazione personale – ha impresso un cambiamento importante, quasi “determinante”, del loro status: da detenute in regime speciale a vere co-protagoniste di una performance d’arte contemporanea, lavorando su se stesse, insieme ai loro educatori, e dando vita ad un circuito virtuoso di naturale empatia.

Nella mostra Impronte Sfiorate (nella foto accanto, la lettera augurale inviata dalla Presidenza della Repubblica) l’opera di Paola Michela Mineo non è solo il risultato finale, quello visibile, scultoreo, ridotto a reliquia contemporanea del processo creativo che lo rappresenta. Nella mostra Impronte Sfiorate, Paola Michela Mineo si spoglia del proprio ruolo di artista e ricostruisce la memoria stessa di quel processo, restituendola attraverso i residui che l’hanno generata. Piccoli frammenti scultorei, immagini, suoni, odori, video, fotografie sono gli oggetti che compongono le sei installazioni, nello spazio Oberdan, in cui il pubblico potrà conoscere e interagire con una realtà sconosciuta e spesso dimenticata: quella detentiva.

La cultura, spesso incrocia e ‘interseca’ la realtà e i suoi anfratti più remoti, con modalità a cui normalmente non siamo portati a pensare. – sottolineano Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano e Massimo Pagani, Assessore alla Famiglia e Politiche Sociali – Ne è la dimostrazione evidente la mostra “Impronte Sfiorate”, che presenta sei grandi installazioni realizzate da Paola Michela Mineo nell’ambito di un progetto sviluppato dall’artista all’interno dell’ICAM di Milano, il primo Istituto realizzato in Europa per la custodia attenuata per madri con prole”.

La ricerca artistica di Paola Michela Mineo trae ispirazione dall’Arte relazionale e all’Arte-terapia, distinguendosene però nella forma e nella metodologia. L’artista da anni ha elaborato touchArt, una forma artistica con la quale indaga i meandri relazionali in cui la sua scultura, plasmata sul corpo del modello, diviene seconda pelle e al tempo stesso corazza; si fa calco, ovvero documento fisico, di un passaggio, la cui memoria assume forme che rammentano porzioni di sculture classiche, quasi fossero frammenti archeologici o impronte di un ricordo.


Paola Michela Mineo nasce nel 1978 a Rho (MI). Ad Atene dal 2001 getta le basi presso il locale Politecnico per la sua tesi di laurea in architettura “Studi e progetti per Atene archeologica. Il colle del Mouseion”. Il progetto di un nuovo complesso di percorsi espositivi, tra cui il Museo dell’Atene moderna, prevedeva l’esposizione dei calchi in gesso dei marmi del Partenone conservati al British Museum di Londra. Nel 2006 si laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, città, dove vive e lavora.

Negli anni di studio e ricerca universitaria, nasce in Paola Michela Mineo la consapevolezza del valore intrinseco del calco: non mera copia di sculture o strutture architettoniche, bensì prodotto dotato di valore intrinseco e medium di una storia. Nel 1998 realizza il suo primo calco a seguito di un esercizio di anatomia per artisti e, nello stesso anno, il primo calco-scultura Gluteo kora dalla didascalia “bambina, garze, gesso, empatia”. Queste opere segnano l’inizio di un processo artistico-concettuale tuttora in progress. È parte integrante di questo iter la touchArt: attraverso garze e gesso plasmate direttamente sulla persona, Paola Michela Mineo ricrea un guscio sottile della porzione di corpo prescelta.

L’oggetto artistico non scaturisce soltanto dall’atto del plasmare, ma dall’insieme di momenti in cui è realizzato e attraverso l’empatia che scaturisce da una performance tutta intima e personale. I temi del frammento e dell’incompiuto emergono dalla coscienza dell’incompiutezza cognitiva del calco-scultura. La ricerca artistica si arricchisce con l’utilizzo di nuove tecniche, quali la fotografia e la performance, il video e l’installazione.

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 14 Luglio 2014
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Paola Mineo e le Impronte Sfiorate 4 di 43

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore