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“Lazzati e Mantellina, che delusione!”

Giudizi severi e accuse pesanti quelli lanciati da Simona Saffioti (lista “Insieme con Teresina Rossetti") contro l'ex sindaco Antonio Lazzati e l'ex assessore Calogero Mantellina...

Giudizi particolarmente severi e accuse pesanti quelli lanciati da Simona Saffioti (lista “Insieme con Teresina Rossetti"). Obiettivo, il comportamento durante l'ultima campagna elettorale dell'ex sindaco di Cerro Maggiore, Antonio Lazzati, e dell'ex assessore, oggi consigliere comunale, Calogero Mantellina, ai quali lasciamo ovviamente lo spazio necessario per una eventuale replica. Di seguito il testo integrale del documento.


Visto il susseguirsi di dichiarazioni sulla stampa e nel paese da parte dell’ex sindaco Lazzati e dell’ex assessore Mantellina che generano dubbi sulla correttezza dell’operato del neo sindaco Teresina Rossetti, io, come componente della “Lista Civica Insieme con Teresina Rossetti” e seconda dei non eletti, ho deciso di rendere pubblico ciò che ho direttamente vissuto in prima persona durante la campagna elettorale appena conclusasi, per far emergere la verità che molti cittadini chiedono di conoscere.

Sono una normale cittadina, non ho mai fatto politica, non aderisco ad alcun partito politico e in questa avventura elettorale sono stata chiamata e coinvolta da Antonio Lazzati e Calogero Mantellina.

Credo abbiano pensato a me perché sono la moglie di Roberto Defendi, commerciante di materiale edile, la cui famiglia a Cerro è molto conosciuta. In questo modo speravano, penso giustamente, di guadagnare qualche voto anche da persone che non fossero già di loro conoscenza.

Ho deciso di accettare perché la cosa mi gratificava e perché ho pensato, ingenuamente dico oggi,di potermi rendere utile al paese

Infatti dopo un avvio promettente e pieno di entusiasmo, durato poco meno di un mese, ho iniziatoad assistere a fatti strani, cose dette e smentite nel corso della stessa giornata. Spesso ho avuto la sensazione di essere usata per gli interessi personali di coloro che mi avevano coinvolta e solo successivamente ho capito di essere entrata in un gioco di potere interno alla lista.

Ai miei interlocutori Lazzati e Mantellina, ho subito posto le mie perplessità, ricevendone sempre risposte evasive che mi caricavano di amarezza. Finché un giorno Mantellina mi chiese di “non partecipare” ad una riunione di lavoro (imbustamento del materiale da spedire alla cittadinanza), in cui tutti avevamo garantito la presenza. Ne chiesi ragione e mi venne detto che “bisognava mandare un messaggio forte e chiaro a Teresina”. Un vero e proprio boicottaggio insomma diretto alla candidata sindaco.

Da quel momento decisi di pensare con la mia testa e con il mio cuore senza sottomettermi alle direzioni di  Lazzati e Mantellina, che ormai sentivo come inaccettabili, per non parlare dell’eccessiva forza verbale usata per chiedere le cose. Quella sera andai a lavorare, come mi ero impegnata a fare e raccontai l’accaduto alla Rossetti la quale, convocò una riunione chiarificatrice rispetto al clima che si era venuto a creare.

In quella riunione, si scoprirono le carte e venne fuori l’inequivocabile risentimento fra alcune componenti della lista.

Per me, ciò che emerse con assoluta chiarezza, fu il risentimento di Lazzati nei confronti della Rossetti. Non solo, pur di non dare le risposte alle domande che la Rossetti aveva posto soprattutto a lui, Lazzati spostava il tiro della discussione accusando con violenza i componenti del PD di voler dominare la lista (anche se era evidente che così non era). Alla Landoni fu contestato il fatto di avere un rapporto troppo confidenziale con la Rossetti, il che fu alquanto imbarazzante per l’evidente sottinteso e la pochezza della circostanza. Il tutto avvenne nel silenzio incredulo della lista e con la sensazione che ormai si era creato fra di noi un clima di diffidenza.

Da quel giorno si sono susseguiti atti e vicende che con molta chiarezza segnavano la distanza fra Lazzati e Rossetti, con il vecchio sindaco impegnato a ribadire la propria supremazia e a minacciare ritorsioni verso Rossetti e il PD all’indomani della campagna elettorale.

Che delusione!

Ma grazie alla personalità e alla determinazione della nostra Sindaca Rossetti, che per questo ringrazio moltissimo, Lazzati, che voleva imporre una giunta identica a quella degli ultimi 5 anni,col chiaro intento di voler fare ancora il sindaco, non ce l’ha fatta e, a mio parere, pur di non rassegnarsi ad un ruolo che non lo vedeva ancora “capo assoluto”, non ha accettato importanti incarichi che nonostante tutto la Rossetti si è sentita di offrirgli (urbanistica e edilizia privata o attività produttive, commercio ecc.).

Non immaginavo certo un finale simile, ma mi ha fatto piacere che quasi tutti i componenti della Lista, una volta chiari gli interessi di una parte, hanno lavorato unitamente e unicamente al sostegno della nostra Sindaca

Il rinnovamento che ora la sindaca ha messo in atto non è mai stato un mistero perché la Rossetti più  volte, sia internamente, sia pubblicamente, lo aveva annunciato. La presunta fine della lista civica e il predominio del PD sono tutte invenzioni per giustificare l’esclusione di coloro che per 10 anni e più hanno gestito l’amministrazione e che intendono ritenersi liberi di far cadere, con la sfiducia e senza pensare alle conseguenze, un’amministrazione appena nata e che vuole agire con maggiore trasparenza di quanto non avvenisse in passato.

Simona Saffioti (lista “Insieme con Teresina Rossetti)

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Pubblicato il 26 Giugno 2014
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