È un clima festoso quello che si respira nell’auditorium del Liceo Galileo Galilei di Legnano, oggi, sabato 3 Maggio. Infatti, per il quarto anno consecutivo, la scuola ospita i ragazzi diversamente abili dell’associazione Il Sole nel cuore, che partecipano ad attività didattiche motorie e artistiche nel laboratorio di chimica e in palestra. Ad accompagnare i giovani i ragazzi delle classi 2 A classico e 2 H scientifico del liceo, a cui gli alunni dell’attuale 3 H hanno passato il testimone dopo aver partecipato allo stesso progetto di collaborazione l’anno scorso.

In quest’occasione è stata consegnata una borsa di studio a due studenti di quarta liceo, Emanuele Porta e Marco Guzzetti; i membri del Sole nel cuore hanno voluto dedicare il premio alla memoria di Fabio, uno dei giovani dell’associazione che è venuto a mancare l’anno scorso.

«È una borsa di studio particolare», spiega Valeria Vanossi, responsabile dell’associazione «Spesso ci si dimentica che anche i ragazzi diversamente abili vanno a scuola e sono degli ottimi studenti. Noi abbiamo pensato di finalizzare la borsa di studio alla disabilità: in memoria di Fabio».

Valeria si dice orgogliosa dei risultati conseguiti da Emanuele e Marco, e si complimenta anche coi genitori: «Questi ragazzi sono molto seguiti dalle famiglie, questo fa loro onore». Per questo ad accogliere il premio e gli applausi erano presenti non solo i ragazzi, ma anche i rispettivi genitori, nonché il papà e la mamma di Fabio. A questi ultimi, gli alunni di 3 H hanno consegnato un attestato di merito per conto del liceo: "a Fabio, per aver partecipato positivamente alle attività didattiche nella scuola". 

Ma il ricordo di questo ragazzo, così curioso e allegro, avviene attraverso un momento di condivisione gioiosa tra i giovani del liceo e i ragzzi de Il Sole nel cuore, che raccontano a turno le esperienze vissute insieme nel corso del progetto. I primi sottolineano il legame inaspettato che si è creato tra loro; i secondi strappano applausi e risate con aneddoti su partite di basket, arti marziali, e racconti indiani del “perché gli Indù non mangiano la carne”. È alla luce di questo scambio reciproco che vive il progetto di collaborazione tra il liceo e l’associazione. Come reciproci sono i ringraziamenti finali tra Valeria e la vicepreside Ornella Ferrario, che risponde: «Per noi è un grosso privilegio avere questo rapporto con voi: e il ringraziamento va a tutti i ragazzi».

Ragazzi che oggi non guardano solo indietro, alla memoria di Fabio, ma anche avanti: è così che Emanuele e Marco raccontano i loro progetti per il futuro.

«Dopo il liceo scientifico vorrei studiare filosofia» dice Marco «è una materia che mi piace e per la quale mi sento portato».

Diversa è la strada di Emanuele: «Lo studio per me è un modo per sentirmi realizzato. Pur essendo disabile, conduco una vita sociale intensa, normale: partecipo a quasi tutte le esperienze e mi piace socializzare. La scuola per me rappresenta un trampolino di lancio: ho scelto il liceo classico in particolare perché preferisco le materie umanistiche. Mi piacciono il greco e il latino, per le quali sono più portato. L’anno prossimo vorrei proseguire con Lettere classiche e laurearmi, oppure studiare Arte drammatica per diventare attore».

Marta Benetti  (foto di Luigi Frigo)