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Proteggiam​o l’ambiente … salveremo l’uomo, terzo incontro

"Serve una politica che inizi a rispettare l’articolo 9 della Costituzione repubblicana, che tutela il suolo e il paesaggio come diritto fondamentale dei cittadini...

"Serve una politica che inizi a rispettare l’articolo 9 della Costituzione repubblicana, che tutela il suolo e il paesaggio come diritto fondamentale dei cittadini. " Questo il grido di allarme che MARINA ROTTA  ha lanciato nella serata dedicata a "SALVIAMO IL PAESAGGIO", terza del ciclo "PROTEGGIAMO L'AMBIENTE… SALVEREMO L'UOMO", organizzata da ACLI, ANPI, Consulta Cultura con il patrocinio dell'Assessorato alla  Cultura del comune di San Giorgio su Legnano .Di seguito il comunicato degli organizzatori


"In Italia sulle scelte che riguardano il territorio non c'è trasparenza e partecipazione dei cittadini. Il consumo di suolo (o meglio cambio di uso, trasformandolo da agricolo e naturale in uso urbano) ha assunto negli anni dimensioni sempre più preoccupanti: in Lombardia dal 1955 al 2007 sono stati urbanizzati una quantità di suolo pari a 18 volte la città di Milano, 235.000 ettari! E' una lotta fra chi considera l'ambiente e il paesaggio come bene pubblico da migliorare e conservare per le generazioni future, e chi vedono lo la possibilità di sfruttarlo e monetizzarlo."

L'industrializzazione della nostra zona ha portato l'inquinamento di aria, acqua e suolo, causato  dalle fabbriche (metalmeccaniche, tessili. tintorie, cromerie, raffinerie, inceneritori, discariche, centrali termoelettriche..), dagli scarichi industriali e urbani, con conseguente aumento delle patologie legate al degrado ambientale. Ora siamo alle prese con  la de-industrializzazione (aree dismesse e abbandonate), con l'edificazione di un numero infinito di immobili invenduti e disabitati, con la costruzione di una rete stradale illogica e per lo più inutile, con l'agricoltura locale al collasso, e si parla di terza pista, prolungamento della bretella della Malpensa, del revamping dell'inceneritore di Borsano, dell'IKEA.   I bisogni urgenti sono il controllo del consumo inutile e indiscriminato del  suolo, la tutela e la promozione dei beni naturalistici e paesaggistici, delle risorse idrografiche sia naturali ch artificiali, la tutela e la promozione dell'agricoltura,   l'Integrazione e la promozione delle attività produttive che permettano uno sviluppo economico ‘sostenibile’ (turismo) , la Sfida energetica per l’autonomia, il miglioramento della qualità di vita di tutti i cittadini.

E' stata poi la volta poi di GIULIANA CISLAGHI: "Riteniamo che il miglior strumento di programmazione territoriale attualmente praticabile  al fine di rispondere alle necessità di un vasto territorio omogeneo per cultura, storia, socialità, anche se parzialmente diversificato morfologicamente e strutturalmente (come tutto il territorio lombardo), sia quello del Parco Regionale agro-paesaggistico (Ente di Diritto Pubblico) una infrastruttura verde a servizio delle comunità che vi abitano. " Sono 42 i Comuni interessati dalla proposta, per un totale di 614.000 abitanti e di  oltre 38.000 ettari protetti! I confini sono a a ovest il Parco regionale della Valle del Ticino, a est il Parco regionale delle Groane, a sud il Parco regionale Sud Milano, a nord il tracciato della Pedemontana e il Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate.

E' una proposta che può trovare l'opposizione per l'eccesso di vincoli all’edilizia, perchè altri dicono che è troppo difficile mettere d’accordo tanti Comuni, Province, Regione, oppure che non ci sono le risorse. La proposta prevede di inglobare gli 11 PLIS (Parchi Locali Interesse Sovracomunale) esistenti che ormai hanno fatto il loro tempo, mentre un grande Ente parco può contrastare l’aggressione del territorio e reindirizzare lo sviluppo sociale e economico. Non è mancato da parte di MARILENA BALLESTRIERO un accenno alla situazione dell'IKEA, che andrà a distruggere quasi 400.000 mq di suolo agricolo tra Ikea e Leroy Merlin con la falsa scusante di creare nuova occupazione.

E sull'inceneritore ACCAM, ove è necessario rivedere le modalità di smaltimento dei rifiuti attraverso un nuovo percorso metodologico in alternativa all'incenerimento e alla discarica: un percorso verso i Rifiuti Zero; con l'obiettivo  di produrre meno rifiuti, riciclando e riusando di più, con la conseguenza di costi più contenuti attraverso una tariffa (c.d. 'tariffa puntuale') che premia  ''il cittadino che produce meno e differenzia di più". Un modo virtuoso di preservare la natura e le sue risorse, limitate e in esaurimento.  

Ora bisogna che i cittadini capiscano l'entità delle problematiche esistenti, che facciano sentire la propria voce e che le Amministrazioni, a partire da quelle Comunali, abbiano il coraggio di fermare e bloccare l'utilizzo di suolo vergine boschivo e agricolo, e che rivedano le modalità di conferimento dei rifiuti attraverso un sistema virtuoso che non comprende necessariamente il solo incenerimento e/o sotterramento, ma al contrario il riuso e il riciclo dei derivati delle materie prime in via di esaurimento. Le 5 R: Ridurre, Riusare, Riciclare, Recuperare, Riprogettare.

 

Redazione
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Pubblicato il 25 Marzo 2014
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