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Dopo l’incidente di via Novara, più attenzione per i ciclisti

25 Marzo 2014

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore in merito alla pericolosità di via Novara, teatro di una recente tragedia. 

Buongiorno,

scrivo in merito all'articolo riguardante la via Novara… come al solito "scapà ul purscel, serà sù ul stabiel" (scappato il maiale si chiude il recinto).  Non è una novità che questa via sia pericolosa ma bisogna aspettare un evento tragico per capire che per alcune cose occorre un rimedio? Forse chi progetta piste ciclabili all'interno del centro abitato non ha capito che il problema maggiore è proprio all'opposto! In città ci sono spesso alternative ma fuori?

Ora non voglio colpevolizzare nessuno ma su quanto accaduto, oltre al dispiacere per la vita di un ragazzino andata interrotta, bisogna considerare anche se questo giovane marciava con i regolari dispositivi di illuminazione e i rifrangenti. Forse, presi dall'accaduto non si inculca in chi legge che di sera in quelle condizioni, specie se vestiti di scuro non si è visibili nè a piedi nè in bici. Se poi piove e ci si cimenta nel percorrere una via del genere allora si cercano rogne. Ci vorrebbe una maggior accortezza perchè la vita è una sola!
 

Corro in bici e percorro in bici quasi 15 mila km all'anno e nonostante la malizia che ho nell'uso della due ruote e l'abitudine al traffico mi rendo conto che già di giorno alcune strade sono da evitare e che la bici non è considerata più di tanto. Insomma valutare sempre di poter non essere visti è la cosa migliore.

Ho già avuto 3 incidenti in 15 anni di allenamenti e tutti in pieno giorno e causati da automobilisti distratti o che non danno precedenza e nella gravità di uno sei tre casi mi è comunque andata bene ma nonostante questo non ho perso la passione per questo sport.
 

Ora vengo al dunque: a Legnano marciare in bici è spesso pericoloso perchè le strade fanno davvero pietà. Nonostante mi impegni personalmente a segnalare i punti pericolosi spesso non vengo preso in considerazione. Una buca, un tombino infossato, un rattoppo ma eseguito possono essere fatali perchè il traffico non permette di schivare in modo sicuro ciò che ci si può trovare improvvisamente davanti. 

Alcuni esempi che mi vengono in mente al momento:
il sottopassaggio tra via Montebello e via Bainsizza… provare per credere!! tombini infossati e buche ovunque;
la via XXIX Maggio nei primi sui 200 metri…
la via Locatelli…
il c.so Sempione vicino alla rotonda con la Saronnese…

Se poi a questo aggiungiamo che ogni lavoro che interessa la sede stradale viene poi sistemato in modo abberrante magari anche solo pochi giorni dopo che viene rifatto il manto stradale allora mi chiedo se chi è preposto a controllare queste cose fa il suo lavoro o no!

Infine per l'ennesima volta e dopo aver fatto anche un esposto continuo a sottolineare l'assurdità della pista ciclabile nel tratto che dalla stazione immette in via Venegoni IN CONTROMANO!!! Qui secondo il codice stradale si dovrebbe svoltare a sinistra e costeggiare il parcheggio della stazione ma il 100% delle persone prosegue dritto fino in piazza del Popolo. Io lavoro qui e ho già soccorso 5 persone che procedendo in senso contrario si sono scontrate con auto che uscivano dai parcheggi e giustamente controllavano l'assenza di traffico nella direzione consentita. Nessuno si è mai fatto male, nel peggiore dei casi una sbucciatura, ma la cosa che mi indispettisce è che a volte le pattuglie della polizia Locale si fermano qui per fare controlli alle auto ma si guardano bene dal riprendere o fermare le bici che marciano pericolosamente contromano tranne quando, tranne quando decidono di andare sul marciapedi. E qui non sto a raccontare cosa è successo quando una persona uscendo da un negozio è stata presa in pieno da una bici..
 

So di aver annoiato con queste righe ma il perseverare di certe cose fa si che le mie lamentele si accumulino col tempo.
Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.

Marco Rasini

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