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Medici legnanesi a convegno

Conoscere e trattare la fibrillazione atriale - Questo il titolo di un convegno tenutosi nell'auditorium Mater Orphanorum...

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Medici: convegno Mater Orphanorum marzo 2014 4 di 6

Conoscere e trattare la fibrillazione atriale. Questo il titolo di un convegno tenutosi sabato mattina nell'auditorium Mater Orphanorum di Legnano.

L'evento è stato promosso dalla Associazione medici legnanesi, con responsabile scientifico il prof. Antonino Mazzone, Direttore U.O. Medicina Generale Az.Osp. Legnano.

Con lui, hanno tenuto le relazioni:
Prof. Stefano DE SERVI – U.O. Cardiologia Az.Osp. Legnano
Prof. Francesco DENTALI, U.O. Medicina Interna, Osp. di Circolo Varese
Dr. Massimo PAGANI– U.O. Cardiologia Az.Osp. Legnano
Dr. Matteo MARIANI – U.O. Cardiologia Az.Osp. Legnano
Dr. Fabio MOCCHETTI, responsabile amb. TAO Az.Osp. Legnano
Dr.ssa Gaetana Antonia PALUMBO, U.O. Medicina Generale Az.Osp. Legnano

La terapia anticoagulante (TAO) con dicumarolici, pur con le sue innumerevoli indicazioni, rappresenta da alcuni decenni un presidio terapeutico fondamentale nella prevenzione, in particolare, degli stroke embolici in pazienti affetti da FA. Alla indubbia efficacia preventiva, la TAO purtroppo associa ad una complessità gestionale che coinvolge sia il clinico sia, forse in modo ancor maggiore, il paziente a cui la terapia si rivolge. Ciò comporta, pertanto, una serie di problemi, primo fra tutti una ridotta compliance; a ciò consegue, da una parte una ridotta efficacia terapeutica antitrombotica, dall’altra un aumentato rischio emorragico se la terapia non viene condotta con lo scrupolo che la stessa richiede. Vi sono inoltre elevati costi gestionali ( spostamenti presso centri TAO e relativi costi per prelievi venosi, personale dedicato, ore lavorative perse dal e per il paziente o per il caregiver, ecc.). Recentemente, si sono affacciati sullo scenario internazionale e, ultimamente, anche nel nostro Paese una nuova classe di anticoagulanti, gli inibitori diretti della trombina e gli inibitori del fattore Xa, che si propongono come una valida alternativa alle terapie “standard” in quanto, a parità di efficacia e sicurezza, superano le problematiche legate alla complessità gestionale tipica dei farmaci dicumarolici.

Il corso si è proposto di portare alla conoscenza dei medici di Medicina Generale una nuova classe di farmaci, con la quale familiarizzare nella identificazione dei pazienti idonei per tale trattamento (in considerazione delle limitazioni prescrittive al momento vigenti), con i parametri da monitorare, con gli eventuali effetti collaterale e le complicanze nei pazienti pluritrattati.

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Redazione
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Pubblicato il 17 Marzo 2014
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