Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

Parco Castello: «Il divieto per i ciclisti va mantenuto»

14 Marzo 2014

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del nostro lettore Carlo Tajana in merito al divieto di circolazione delle biciclette al parco Castello come indicato nel regolamento. Qui il servizio: Bici vietate al Parco Castello? Olgiati (M5S) invoca il buon senso


Caro Direttore ,
                  come frequentatore del nostro Parco Castello, faccio alcune considerazioni in merito all'intervento dei Carabinieri che, in forza di  un regolamento, mai applicato, hanno impedito ad un ciclista l'accesso al parco stesso. Sarei tentato di dire che intervento non fu mai così opportuno perchè la presenza di ciclisti che scorazzano anche a velocità sostenuta nei viali del Parco e' cosa frequente , con l'incolumità di chi cammina  messa a rischio e non infrequenti incidenti anche di una certa gravità.
Se poi, qualcuno invita il ciclista a moderare la velocità, si prende la sua buona dose di improperi e non gli resta che telefonare alla Vigilanza Urbana. 
Cosa che ho fatto, piu' di una volta. I Vigili hanno risposto alla chiamata, ma e' ovvio che se la loro presenza non è continua , il deterrente è ininfluente. Quindi ritengo che il divieto per i ciclisti vada mantenuto e fatto severamente rispettare. Resta il problema dei bambini piu' piccoli per i quali ovviamente va'  trovato un criterio  per il loro ingresso .

Per i ciclisti, una soluzione potrà essere trovata in un prossimo futuro con l'ampliamento del parco verso Canegrate e Parabiago, ove ci sarà spazio anche per un eventuale percorso ciclabile , all'interno del Parco stesso . Vista l'occasione che si e' ora presentata, penso che sarebbe interessante sentire anche il parere dei lettori di questo giornale
Cordialmente.          

 Carlo Tajana


Gentile Direttore, anch'io sono una assidua frequentatrice del nostro meraviglioso parco di Legnano. Già l'anno scorso, avevo segnalato alla sua redazione che, spesso, alcuni ciclisti scambiavano i viali pedonali del parco, per il circuito del " Vigorelli".  Alcuni sono anche abbigliati come se dovessero affrontare la Milano-San Remo.

Già allora avevo sostenuto il rischio di grave pericolo per alcuni frequentatori cosiddetti" fragili", bambini, anziani, disabili ecc.

Mi era stato risposto che interpellati i vigili urbani, non esisteva nessun divieto per le biciclette; avrebbero però incaricato alcuni sorveglianti di monitorare e verificare se esisteva realmente tale problema. (Mai visto nessuno!) 

Devo dire inoltre  a rinforzo dell'opinione del Sig.Tajana che la situazione è peggiorata, tanto che pure la sottoscritta si è beccata insulti dopo aver detto a un ciclista di rallentare e fare più attenzione.

Nella speranza qualcuno regolamenti meglio gli accessi ciclabili porgo i miei migliori saluti.

M.Grazia Anelli


Sono in accordo con la definizione:
"L’unica interpretazione ammissibile rispetto all’articolo in questione  è quella che pone il divieto di circolazione dei velocipedi qualora creino pericolo o molestie agli altri frequentatori (tale limitazione non può invece applicarsi nelle aree dedicate alla circolazione della bici, dove semmai, è  la presenza indiscriminata di pedoni che  potrebbe costituire intralcio e pericolo per i ciclisti)."
Sono un ciclista cittadino che percorre le vie cittadine in bicicletta con una media annua di circa 5000 (cinquemila chilometri documentati) annui e per anni.
In bicicletta vado nei supermecati a fare la spesa (massimo 20 kg.), dal tabaccaio, all'ospedale, in Comune, in piazza ecc.
Non sono uno sportivo, massimo 20 km/ora, occupo un minimo di strade e di parcheggi, non inquino, non faccio rumore, occupo lo spazio di una carrozzina, applico l'ecologia al massimo nel trasporto personale in città, ecc. Non uso nessun  percorso cittadino per sport in bicicletta.

E'  la presenza indiscriminata di MEZZI NON ECOLOGICI e circolanti nel centro città che  potrebbe costituire intralcio e pericolo per i ciclisti e ai pedoni). E PER LA SALUTE.
Anche al parco ci arrivo in bicicletta, quindi ci resto. 
Non uso un SUV o mezzi non ecologici ( che  potrebbe costituire intralcio e pericolo per i pedoni e ciclisti). per portare i bambini al parco. 
La vera cultura è usare le vie cittadine per le persone, le carrozzine e i poveri bambini che sono sempre presi come scudo da genitori 
Proteggere i bambini non significa inserirli in una auto sproporzionata al percorso da effetture, ma fare in modo che la città non faccia loro del male.
Ma, se non ce la fate, ebbene…. pensate come i pedoni ci arrivano al parco e con che mezzi.
Non sono a difesa assoluta dei ciclisti, ma il parco non è tutto il mondo.

Giorgio Redigonda 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.