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Una mozione per istituire il registro delle Unioni Civili

La lista civica di opposizione, "Tutti per Nerviano" chiede alla giunta l'Istituzione del registro delle Unioni Civili. Lo fa presentando una mozione...

La lista civica di opposizione, "Tutti per Nerviano" chiede alla giunta l'Istituzione del registro delle Unioni Civili. Lo fa presentando una mozione spiegando che «Nerviano non può più ignorare le coppie di fatto ma che deve essere rispettato e tutelato il patto che due conviventi hanno stretto tra loro». Ricordiano che il registro è stato di recente adottato in zona nei Comuni di Canegrate, Legnano (Qui l'articolo: Unioni civili, la prima coppia omosessuale: «Una firma per tutti gli "invisibili"» vedi foto)  e Rho. 

«Secondo i più recenti dati Istat – spiega la consigliera comunale di "Tutti per Nerviano", Federica Rovellini –  sono 555mila le unioni more uxorio, un numero che è raddoppiato in dieci anni, mentre negli ultimi 20 anni le unioni libere sono passate dall’ 1,3% al 3,9 %. Questi dati, inoltre, affermano che sono 1200 le famiglie i cui conviventi appartengono allo stesso sesso, si tratta di nuclei che non necessariamente hanno legami affettivo-sessuali, ma che comprendono, ad esempio, coppie di donne anziane o di studenti fuori sede. A fronte di questi dati si vuole sgombrare il campo da qualsivoglia strumentalizzazione, puntualizzando che la finalità dell’iniziativa non riguarda prioritariamente le coppie dello stesso sesso, anzi, quest’ultime sono una minoranza del variegato mondo composto da persone che convivono per svariati motivi. A questo proposito, quindi, si vuole spostare la discussione da eventuali argomentazioni pretestuose ad un confronto sui concetti di libertà di scelta individuale e di riconoscimento ed estensione di diritti che seguano l’autonoma evoluzione sociale della nostra comunità. Alla luce di questi dati e delle tendenze di alcuni Paesi dell’Unione Europea ad adottare regolamentazioni specifiche a riguardo, il Parlamento europeo approva risoluzioni che invitano i vari Stati membri a regolamentare le unioni di fatto.

Il legislatore nazionale, tuttavia, nonostante sia stato chiamato più volte a legiferare in materia, (a tal proposito si ricordi la celebre sentenza n. 138/2010 della Corte Costituzionale, nella quale si afferma che “per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. E’ da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dellos tesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con gli stessi diritti e doveri”), non ha ancora risposto a quest’esigenza delle coppie italiane.

Necessariamente devono essere ricordati gli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione, i quali riconoscono e garantiscono i diritti inviolabili dell’uomo e sanciscono la pari dignità sociale dei cittadini dinanzi alla legge, e ribadiscono, inoltre, che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

E da ultimo, ma non certo per importanza, si devono menzionare i principi fondamentali sanciti agli artt. 1,3,6 dello Statuto del nostro Comune dai quali emerge l’importanza dei valori di uguaglianza, pari opportunità al fine di realizzare sempre di più la dignità della persona.

Consapevoli, dunque, che la creazione di un nuovo “status” personale spetti certamente al legislatore statale, deve riconoscersi al Comune la possiblità di operare in materia nell’ambito dei principi e delle regole fissate dalla legislazione statale e per le finalità ad esso assegnate dall’ordinamento.

Il Registro, dunque avrebbe una rilevanza esclusivamente amministrativa per tutte le coppie residenti nel territorio comunale che costituiscono un’unione civile e che vogliono presentare una domanda per ricevere il proprio riconoscimento da parte del Comune. Con questo strumento si vogliono eliminare le condizioni discriminatorie e di svantaggio, al fine di assicurare maggiori diritti per la coppia. La volontà è quella di equiparare colui il quale si iscrive al “parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto”, al fine di garantire alla coppia la possibilità di mutua assistenza.

La volontà, inoltre, è quella di condividere con la cittadinanza e con le forze politiche aderenti questo percorso da intraprendere dando vita ad un processo culturale e di sensibilizzazione, in grado di rendere i cittadini consapevoli dell’importanza di tale “estensione di diritto”».

Nerviano, 11 Marzo 2014 Tutti per Nerviano 

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Marzo 2014
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