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Palio: “Per Expo 2015, aboliamo il soldo e meno spese per la corsa”

25 Gennaio 2014

Egregio Direttore,
nel commentare le mie prime considerazioni sulla attuale situazione relativa alla rievocazione storica della battaglia di Legnano, mi ha giustamente definito “da tempo ai margini del Palio”. Aveva perfettamente ragione sono stato per un periodo, sufficientemente lungo, silente dovendo affrontare problemi un “poco” più importanti che disquisire sulla qualità della manifestazione.
Poi la vita ti riserva piacevolissime sorprese, una situazione molto difficile si risolve, impari che un destino esiste e ritorni a pugnare ( si fa per dire).  Un dubbio, comunque piacevole, rimane. Stai a vedere che il buon Dio ha deciso che un rompipalle come il sottoscritto valesse la pena di lasciarlo ancora un poco con i piedi sulla terra. Restare con i piedi sulla terra è una metafora di cui sono pienamente cosciente, il tutto dovrebbe rassicurare chi non ha ben capito lo spirito delle mie considerazioni.
Ho letto, Direttore, l’invito a collaborare con Lei per aprire un dibattito sulla nostra manifestazione che, a mio giudizio, dovrebbe portarci a una partecipazione importante nelle iniziative di Expo 2015. In specifico l’articolo, a cui faccio riferimento, trattava di cavalli e fantini. E’ un argomento che non mi ha mai entusiasmato, pertanto collaborerò con Lei (se può interessare) per cercare di avanzare idee in una attività necessaria per raggiungere un obiettivo molto importante per Legnano.
Naturalmente io firmerò le mie dichiarazioni, non può esistere altra possibilità! Spero di trovare partecipazione, anche se raccontandola tutta ho poca speranza che succeda,  con un confronto su delle idee (non ci possono essere progetti senza idee) che saranno certamente opinabili, ma danno la possibilità di discutere con l’auspicio di  individuare le giuste direzioni da seguire.
Una premessa, ci sono “rumori” per i quali le Reggenze si sarebbero sentite offese dalle considerazioni che ho fatto nel secondo articolo che Lei ha pubblicato. Me ne dispiace, anche se non mi sembra di essere stato affatto offensivo. Cosa c’è di negativo in un concetto di partecipazione più ampia per raggiungere un obiettivo irripetibile che è la partecipazione a Expo 2015?
E’ una sottolineatura che faccio a chi è a capo del Collegio dei Capitani. Esiste una associazione con, se non sbaglio, un centinaio di iscritti. Bene. Ma come è possibile non coinvolgere questo potenziale di idee in un momento così topico per il Palio?
Non conosco cosa ci sia di vero in quello di cui si parla. Sembra che il Collegio stia approcciando una idea, per Expo 2015, che dovrebbe riguardare l’emissione di un libro e di un dvd. Ripeto non ho alcuna certezza, ma se così fosse, mi chiedo a cosa possano servire un libro e un dvd per promuovere Legnano all’esposizione di Milano? Ma chi vorrà comprarli presumendo che si vorrà venderli ad un costo alto?
E’ una idea che fa il paio con quella che qualche anno fa venne portata in Comitato Palio, proponendo la sostituzione della ripresa televisiva con una mostra fotografica da farsi in piazza San Magno. Rispolverando il mio trascorso toscano “gli è come confondere il burro con la ferrovia… vien via vien via!”. A volte i toscani sono pittoreschi ma rendono fortemente l’idea.

Tornando a bomba sperando che nessuno si offenda di nuovo, se poi succederà chi ne avrà voglia se ne farà una ragione. Ho letto l’intervista, credo l’abbia fatto anche Lei, del Cavaliere del Carroccio apparsa su  “Il Carroccio” edito dal Collegio dei Capitani. Una considerazione che dovrebbe consolarci, nei due articoli che Lei ha pubblicato nonostante il Suo invito nessuno ha ritenuto di rispondere.  Come dicevo consoliamoci, qualche spunto per quella intervista l’abbiamo dato.  Come dire: piuttosto che niente meglio piuttosto, è una considerazione un poco idiota ma ci si deve accontentare.
Ritornando all’intervista, mi è spiaciuto che il Cavaliere abbia  escluso la possibilità di un investimento in comunicazione in linea con la necessità che è, a mio giudizio, assolutamente prioritaria. Capisco che il problema è strettamente legato alle problematiche del reperimento dei fondi necessari. Mi sembra non si possa però liquidare l’argomento senza tentare una soluzione. Provo a fare una ipotesi sicuro di scatenare le ire di tutte le Contrade.
Un consiglio, se mi è consentito, prima di proporre il rogo per chi scrive le Contrade dovrebbero richiedersi  che tipo di Palio vogliono. E’ una domanda che venne posta a tutti i Gran Priori e al Gran Maestro circa sette anni fa. Con tutta l’umiltà possibile senza togliere la paternità a chi fece questa domanda ne propongo una simile: le Contrade vogliono esserci in Expo 2015 o no? Credo  questa domanda debba essere posta anche a chi amministra la nostra Città.
Non sono risposte facili da dare, o meglio, possono sembrare assolutamente scontate. Chi risponderebbe di no? Probabilmente nessuno, ma attenzione che oltre alle volontà devono essere predisposti piani che comportano inevitabilmente qualche sacrificio.
Dobbiamo trovare fondi da aggiungere a quelli già inseriti nel budget del Comune. Non possiamo chiedere, purtroppo, un aumento di quanto già stanziato o che dovrà essere stanziato. La necessità è di spostare fondi da un capitolo all’altro.
Per l’anno in corso le Contrade e la Famiglia Legnanese, dovrebbero rinunciare al soldo che il Comune di norma predispone come rimborso spese. Questa situazione consentirebbe di caricare questi fondi sulla percentuale destinata alla comunicazione. E’ una operazione che apre alla possibilità di lanciare una mini campagna televisiva che, come già detto, è il vero mezzo in grado di allargare le conoscenze sulla rievocazione storica legnanese.
Proviamo a pensare cosa può interessare ad uno sponsor, certamente fare conoscere il proprio nome o marchio ad un maggior numero di persone! Può essere sufficiente che il proprio logo compaia a margine di un  volantino, su qualche cartellone e alcune citazione durante lo svolgimento della manifestazione? 
Forse è possibile, del resto la rievocazione ha sempre avuto degli sponsor istituzionali. Bisognerebbe però chiedersi se la situazione passata possa essere perpetuata anche in uno scenario radicalmente mutato. Non so quale risposta si possa dare, comunque  avere più sponsor possibili mi pare sia una innegabile necessità.
Ad un bisogno assoluto bisogna far seguire una serie di attività che possano favorire il raggiungimento dell’obbiettivo. In questo concetto la domanda che mi faccio è: apparire in una campagna televisiva, se pur mini, è una proposta intrigante per uno sponsor?
La risposta mi pare scontata, a mio giudizio potremmo destare interesse a nuovi sponsor con marchi o nomi importanti! Credo sia un altra buona ragione per non abbandonare l’idea della televisione. Certo ci sono costi, ma che possono avere ritorni più che  adeguati all’investimento.

Non vi è alcun dubbio che quanto sto proponendo, rinuncia per il 2014 al soldo, causerebbe qualche problema alle Contrade (non certamente alla Famiglia Legnanese) che affrontano spese per allestire tutta la manifestazione. Ma non esiste, mi pare, alternativa se si ha la volontà di perseguire un obiettivo prestigioso. Del resto le contrade, se ben gestite, hanno la possibilità di autofinanziarsi.
Se esiste volontà le Contrade e i Capitani, che negli ultimi anni si sono distinti per accordi sulla corsa, dovrebbero accordarsi per ridurre i costi che gravano sulla partecipazione alla gara ippica. Sarebbe un investimento che avrebbe ritorni positivi se riusciamo ad entrare nelle manifestazioni di Milano 2015. Faccio una ipotesi, Expo avrà inizio in maggio e si chiuderà il 31 ottobre 2015, esiste la possibilità di allestire tre manifestazioni. La prima canonica in maggio, una seconda edizione nella prima parte di luglio  in notturna (è una idea di un amico che mi sembra molto interessante) naturalmente in questo caso la sfilata si farebbe solo in campo, la terza entro la fine di settembre.
E’ un impegno certamente gravoso ma consentirebbe di riempire per tre volte il vecchio Pisacane, con evidenti ritorni positivi sulla immagine e sul ricupero degli investimenti che andrebbero a ripagare il sacrificio che le Contrade dovrebbero affrontare nell’anno in corso.
Se dovesse essere presa in considerazione questa ipotesi la prima cosa da fare è  allestire una edizione 2014 del Palio di Legnano in grado di attirare attenzione. Dobbiamo individuare le organizzazioni di tour operator che porteranno in Italia qualche milione di turisti. Prospettare la situazione, invitarli a maggio e coinvolgerli in maniera tale da far inserire il Palio di Legnano nei loro pacchetti.
Non basterà la manifestazione, Legnano si dovrà attrezzare per fare una degna accoglienza di contorno. E’ una grande opportunità per gli esercenti di tutti settori, in particolare per quelli della ristorazione. Sarebbe opportuno che il secondo Presidente inossidabile di Legnano si prodigasse verso i propri accoliti e chiarire che le Contrade sono una opportunità e non una “ concorrenza sleale”! 
Ci sarebbero tante altre cose da precisare caro Direttore ma credo di avere, per il momento, messo sufficiente carne al fuoco. Mi auguro si apra un dibattito positivo e non sterile polemica.  Sento la necessità di una ultima precisazione che è conseguente alla domanda iniziale. Se si vuole Expo 2015 dobbiamo decidere subito! Se invece il Palio deve rimanere una possibilità per avere una vetrinetta personale all’ora dobbiamo lasciare perdere tutto! 
Alla Amministrazione Comunale devo precisare che è possibile (sempre molto difficile)” fare nozze con i fichi secchi”, però almeno i fichi li devi avere! Ricordino chi ha la responsabilità di gestire, che Legnano è inserito nell’inno nazionale ed il 29 maggio è stato definito festa della Regione Lombardia. Raccomandazione retorica? Forse, ma generalmente in politica si rimane sui concetti e non si fanno fatti!
Io sono sicuro Direttore che a Lei stanno a cuore, come al sottoscritto, il successo del Palio e di Legnano. Spero che la collaborazione che Le sto proponendo possa essere veramente  utile.
La ringrazio per l’attenzione e la saluto con molta cordialità.

Rino Franchi

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