INTERVISTA A MARTINA IACOMETTI, STELLA DEL CONCERTO DI NATALE
A pochi giorni dal Concerto di Natale, abbiamo incontrato Martina Iacometti, 21enne sangiorgese che sarà protagonista venerdì sera al Pala Bertelli in occasione del Concerto di Natale...
A pochi giorni dal Concerto di Natale, abbiamo incontrato Martina Iacometti, 21enne sangiorgese che sarà protagonista venerdì sera al Pala Bertelli in occasione del Concerto di Natale. Violoncellista di talento conosciuta in paese, soprattutto dopo il Concerto in Villa Parravicini e nel mese di ottobre per l’inaugurazione della nuova tensostruttura.
Per la serata natalizia, lascierà l'arco e si esibirà insieme al Coro dei ragazzi della scuola di musica Nicolò Paganini cantando "Hail Holly Queen" tratto dal film Sister act, "Hark! The herald angels sing" un canto tradizionale natalizio e "I’m gonna sing" uno spiritual.
Martina si avvicina alla musica da piccola e questa passione la accompagna ormai da tanti anni. E’ la sua guida nella vita di tutti i giorni che dà sfogo alle sue emozioni liberando i propri sentimenti. E’ un’amica sempre presente capace di percepire i propri stati d’animo, rasserenandola nei momenti difficili e rallegrandola nei momenti belli. Un momento di evasione, dalla frenesia di un mondo che corre frenetico nella sua quotidianità, che lenisce i suoi disagi coccolandola con le sue note.
Da quanti anni suoni?
Pianoforte da 9 anni e violoncello da 3 anni.
Come ti sei avvicinata alla musica?
Fin da piccola mi è sempre piaciuto cantare e suonare: infatti, all’età di 4 anni Babbo Natale mi portò una pianola e iniziai a suonare e a leggere gli spartiti di canzoncine con l’aiuto di mia mamma. Col passare del tempo ho imparato a suonare a orecchio e mi sono appassionata sempre di più alla musica. Così a 11 anni mi sono iscritta ai corsi di pianoforte della scuola di musica Paganini sotto la guida del maestro Barbara Berlusconi. Ho fatto molti progressi in breve tempo e poi a 18 anni ho deciso di cambiare strumento e provarne uno ad arco. Sono passata alla classe di violoncello del maestro Christine Cullen e faccio parte anche della sua Ensemble di 8 violoncelli. Infine 2 anni fa ho colto l’opportunità di far parte del Coro dei Ragazzi, diretto da Barbara Berlusconi, per approfondire anche l’arte del canto.
So che frequenti l’Università e stai studiando per diventare odontoiatra. Come associ due mondi paralleli, come la scienza e l’arte?
Si, frequento l’Università degli Studi di Milano e sono al secondo anno di igiene dentale. In generale la scienza e la musica hanno delle affinità: la musicoterapia ad esempio può essere usata come terapia o riabilitazione in persone con disturbi, come autismo, anoressia, morbo di Alzheimer. La musica permette a chi la ascolta di aprirsi e far uscire le proprie emozioni e i propri sentimenti. Nel mio piccolo, suono o ascolto musica anche in situazioni particolari, come quando mi sento triste o particolarmente felice o quando c’è qualcosa che mi turba perché la mia mente viaggia altrove e stacco un po’ dalla quotidianità.
Che cosa ti danno insieme?
Insieme sono il pacchetto che mi sono costruita da sola con le mie mani: la scelta di suonare e di studiare igiene dentale non mi sono state imposte da altri ma vengono da me stessa. Certo, senza l’aiuto della mia famiglia non sarei quella che sono ora.
Che cosa ti piacerebbe fare davvero da grande? Il tuo sogno?
Sto con i piedi per terra e come molti altri giovani sogno di trovare un lavoro dignitoso e di costruire una famiglia, magari trasmettendo ai miei figli la passione per la musica.
Meglio la musica classica, quella moderna o entrambe? Perché?
Meglio la musica classica, quella che fa venire i brividi quando la si suona o la si ascolta. Un’orchestra formata da tantissimi strumenti che suonano lo stesso accordo che trasmette tante vibrazioni. Però mi piace anche la musica moderna perché è più “facile” da ascoltare.
Massimiliano Lini
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