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CALCIO, QUANDO L’ESEMPIO VIENE DA GIOVANI

15 Dicembre 2013

Ieri pomeriggio ho assistito alla partita amichevole pre-natalizia tra la rappresentativa allievi '97 e quella juniores del Calcio Canegrate. Ovviamente, non essendoci nessuna posta in palio, ci si sarebbe dovuti aspettare un incontro improntato sulla correttezza e sul cameratismo ma, si sa, l'agonismo di questi giovani e la voglia di prevalere sull'avversario possono sempre giocare brutti scherzi. E invece no. Giocatori che si sono battuti con un buon livello tecnico tra simpatici sfottò, strette di mano ad ogni fallo, allenatori in "silenzio urla" che borbottavano pacatamente accettando le discutibili decisioni dell'arbitro casereccio, genitori che (solamente) incitavano e applaudivano ad ogni azione degna di nota. Poi l'inaspettato. Durante una normale azione di gioco due avversari si scontrano, le ginocchia incocciano e mentre l'attaccante rimane a terra dolorante, il difensore conquista la palla e, in mancanza del fischio sanzionatorio, potrebbe guadagnare terreno …ma così non avviene. Tutti si fermano e il giovane difensore, abbandonata la sfera, si avvicina all' amico acciaccato per sincerarsi delle sue condizioni e gli tende la mano per aiutarlo ad alzarsi sotto gli occhi del sorpreso arbitro che gli ripete: "Ma guarda che non ho fischiato!"
Ecco signori, a qualcuno di voi non piacerà, ma è questo il calcio che vorrei vedere ogni domenica

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