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IL PETTEGOLEZZO

Un atto capace di rovinare la reputazione di un’altra persona...

Il pettegolezzo? Un orribile sfogo d’invidia malcelata. Un atto capace di rovinare la reputazione di un’altra persona, che si consuma soprattutto nell’ambiente di lavoro: infatti, un recente studio del Georgia Institute of Technology, ha scoperto che ben il 15% delle mail di lavoro ha per oggetto pettegolezzi e che i gossip negativi (parlare male di qualcun altro) sono il triplo di quelli positivi.

In realtà, secondo alcuni psicologi, spettegolare fa bene, è liberatorio, stempera la tensione e può persino creare un certo feeling tra colleghi, veicolando simpatie, alleanze, dando nuova linfa al lavoro di squadra.
In fondo non c’è nulla di male a trascorrere una serata sul divano con le amiche del cuore, spettegolando sugli ex e le rivali. Purché non ci sia desiderio di ferire, strategia, voglia di far sapere alla persona interessata l’odio che la circonda.
E probabilmente, basta un semplice esame di coscienza per riconoscersi nella parte buona di quest’attitudine, fare la pace con il pettegolezzo che quando è vero è chiacchiera e non malignità.

Per secoli, il pettegolezzo è stato considerato in modo estremamente negativo: chiacchiere maligne che hanno come unica funzione quella di danneggiare la reputazione e il buon nome di chi ne viene colpito. Ma, un recente studio condotto alla Berkeley University in California, afferma che il pettegolezzo può anche avere una funzione terapeutica. Sembra infatti che essere testimoni della messa in atto di un comportamento socialmente scorretto generi un aumento del livello di stress, riscontrabile anche da un'accelerazione della frequenza cardiaca. Stress che tende a diminuire in modo estremamente rapido se abbiamo la possibilità di trasmettere le informazioni per avvisare gli altri. Diffondere informazioni sulla persona che avete visto comportarsi male tende a farvi sentire meglio, acquietando la frustrazione di un eventuale sentimento di impotenza. Inoltre, è emerso che non è necessario aver subito un danno diretto, o un torto, per innescare il meccanismo del pettegolezzo. Sembra che la motivazione sia legata più al tentativo altruistico di salvare qualcun altro da eventuali pericoli piuttosto che dalla semplice sete di vendetta. Ovviamente lo studio si è concentrato sul pettegolezzo di tipo "sociale" che ha la funzione di mantenere alto il livello di informazioni relative ai componenti di un gruppo più o meno esteso.

Spettegolare, d’altronde, è umano. Robin Dunbar, docente di antropologia alla University of Oxford, ha raccolto i vari stadi dell’evoluzione del gossip nel volume “Grooming, Gossip, and the Evolution of Language”, deducendo che qualsiasi gruppo sociale capace di parlare prima o poi intavolerà una conversazione su altri membri del gruppo.

Quindi, in fin dei conti, un po’ di sano pettegolezzo fa bene alla nostra salute psicologica e alle relazioni sociali e può essere estremamente positivo, a patto, di non sconfinare in discorsi gretti e meschini per ferire o distruggere un’altra persona.

Sono a disposizione per domande, chiarimenti, o per spunti su argomenti che desiderate approfondire.

Dott.ssa Federica Camellini

federicacamellini@libero.it

www.psicologolowcost.it

Redazione
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Pubblicato il 04 Dicembre 2013
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