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ROM LEGNANESI: STORIE DI INTEGRAZIONE GRAZIE ALLE ASSOCIAZIONI

22 Novembre 2013

Buongiorno, 

E’ ormai più di un anno che a Mazzafame, nella sede della Casa del volontariato presso il Centro sociale di Via dei Salici, le socie del Circolo Santa Teresa accolgono ogni lunedì pomeriggio i bambini di etnia Rom che stanno seguendo il percorso di inserimento avviato dal nostro Comune con la collaborazione della Fondazione Somaschi Onlus, interrompendo la stagione degli sgomberi a ripetizione che da soli non hanno mai risolto alcun problema. 

Sono bambini che, in maggioranza, frequentano le scuole primarie cittadine, quest’anno sono 12, e che il lunedì pomeriggio vengono seguiti nell’esecuzione dei compiti o svolgono attività ludico-creative. 

Attraverso i bambini, abbiamo conosciuto le famiglie che risiedono in Via Jucker, le mamme che tutte le mattine preparano i figli che vanno a scuola e che volentieri ce li affidano per il doposcuola; spesso ci invitano ad andare a trovarle e hanno partecipato alle iniziative organizzate nel Centro Sociale con l’Associazione Laboratorio di Quartiere Mazzafame, come la festa di Carnevale e quella della donna cui hanno contribuito con i loro piatti tipici; in Via Jucker abbiamo portato anche l’esperienza degli orti urbani, accolta con grande entusiasmo. 

Alcune di queste mamme già hanno trovato un’occupazione, come qualche papà; altre si occupano dei bambini e della pulizia dei container. Alcuni bambini provengono anche dai campi, dove ancora vivono con le loro famiglie. Di settimana in settimana abbiamo visto crescere questi bambini, come succede a tutti i bambini del mondo: si sono sempre più appropriati della lingua italiana, hanno acquisito le regole di convivenza, stanno sviluppando le proprie potenzialità e cominciano a immaginare il loro futuro nel nostro Paese. 

Fondamentale è il ruolo delle istituzioni scolastiche e delle insegnanti che si sono prese a cuore anche questi nuovi alunni favorendo la socializzazione con il resto delle classi. Vivere in un Paese diverso da quello d’origine non è un facile: ne sappiamo qualcosa noi italiani che all’estero, dove ci siamo recati a milioni nell’ultimo secolo e mezzo alla ricerca di migliori condizioni di vita, abbiamo spesso incontrato ostilità e incomprensione delle nostre abitudini. 

Proprio ricordando le esperienze vissute sulla nostra pelle, dovremmo sentirci in dovere di agire in modo diverso, facilitando l’integrazione dei cittadini stranieri. Diverse Associazioni legnanesi del mondo del volontariato hanno iniziato a farlo, alcune operano  ormai da tempo. Crediamo che tutti insieme dobbiamo far sentire la nostra voce e gridare forte che  Legnano è anche una città accogliente, che non ha paura delle differenze che sono la ricchezza della comunità umana. 

Associazione Circolo Santa Teresa 

Associazione Comitato Laboratorio di Quartiere Mazzafame


Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri. (Andrea Gallo)

Buongiorno Egregio Direttore,

a scriverLe è la Scuola di Pinocchio, Associazione di volontariato Onlus che da oltre 10 anni è impegnata a Legnano nell'insegnamento della lingua italiana ai migranti, per favorirne l'integrazione nel tessuto sociale ospitante. 

Siamo dispiaciuti nel constatare la reazione dei nostri concittadini di fronte ad una iniziativa di carattere umanitario quale quella dell'“emergenza freddo”. Da anni la nostra associazione accoglie stranieri tra cui anche rom (nella foto una festa per i Rom organizzata da Stranitalia) attraverso l'insegnamento dell'Italiano: abbiamo imparato che questa accoglienza porta frutti al di là di quanto si può sperare; frutti per chi accoglie, frutti per chi è accolto.

Ogni giovedì sera ospitiamo a lezione una sessantina di uomini e donne di varia provenienza, e riteniamo che il pluralismo culturale che ogni volta per poche ore si crea nelle aule sia la forza trainante dell’Associazione stessa.

Possiamo affermare con convinzione che è quanto mai indispensabile ascoltare lo “straniero” e conoscerlo prima di formulare qualsiasi giudizio su di lui, per poter convivere pacificamente, e siamo inoltre convinti che la diversità non sia una minaccia alla nostra identità, ma al contrario una ricchezza da scoprire e preservare con un dialogo reciproco e continuo. 

Le esperienze che abbiamo avuto e continuiamo ad avere con persone di etnia rom ci confermano quanto appena detto.

La Scuola di Pinocchio, circa 6 anni fa ha aderito a un progetto di coesione sociale, promosso da un gruppo di volontari legnanesi e che ha visto la partecipazione di due nuclei familiari di etnia rom e rumena. Le famiglie hanno deciso di abbandonare il campo in cui vivevano abusivamente nella periferia di Legnano, per intraprendere un cammino di inclusione sociale. Il primo contributo della scuola si è focalizzato soprattutto sull'insegnamento dell'Italiano agli adulti, mentre al momento la nostra attenzione è rivolta a bambini e ragazzi: il supporto che offriamo è di tipo didattico-educativo. Negli anni l'impegno dei volontari della Scuola di Pinocchio e di altre associazioni profuso senza riserve e pregiudizio, in un percorso non privo di difficoltà, ha dato risultati positivi. Ora la famiglia abita in una casa, i genitori lavorano e i figli vanno a scuola, un successo che ripaga di tutte le fatiche, e ci conferma che un'inclusione è possibile. 

La nostra Associazione ha aderito dall'anno scorso al “Patto di sicurezza e coesione sociale” in atto dal Comune, e anche quest'anno abbiamo ricevuto richieste di poter partecipare alle lezioni di italiano da alcuni uomini e donne rom che alloggiano in via Jucker. 

Riteniamo che tale Patto sia una proposta costruttiva e alternativa agli sgomberi forzati fine a se stessi che negli anni non hanno sortito effetti positivi. Tuttavia crediamo che in questo momento di “emergenza freddo” sia necessario e urgente offrire un riparo adeguato ai soggetti più vulnerabili, donne e bambini, al di là dell'adesione o no al Patto, perché non si ripeta che qualcuno possa ancora morire di freddo, e perché nei confronti delle persone di cui parliamo l'Amministrazione ha anche degli obblighi di tutela che discendono dalla legislazione nazionale e internazionale.

Ci auguriamo che la cittadinanza promuova sempre un dialogo corretto e aperto su tali tematiche, rivalutando il ruolo che l'accoglienza riveste, senza dimenticare le difficoltà che si incontrano inevitabilmente nel cammino e il necessario lavoro di controllo della sicurezza sociale, perché si possa trovare una soluzione intelligente e rispettosa della dignità e dei diritti fondamentali della persona umana e costruire insieme una città multiculturale.

Associazione Scuola di Pinocchio Onlus

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