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ROM: “UNA PROTESTA CHE RICORDA IL KU-KLUX-KLAN”

18 Novembre 2013

Riceviamo e pubblichiamo alcune lettere attivate alla redazione in merito alla questione dei container che il Comune vuole installare nella vecchia piazzola ecologica di via Oberdan per gestire l'emergenza freddo.


Buongiorno Direttore,

 ieri in Piazza San Magno ho visto gli esponenti di un Comitato che si oppone all’iniziativa di posizionare container destinati a coloro che si troveranno senza un tetto sopra la testa all’arrivo del freddo. (e oggi possiamo dire che è arrivato ! ).

Li ho visti distribuire volantini dal contenuto aberrante insieme ai loro figli, tenersi per mano come amici ad una scampagnata e raccogliere firme di adesione alla loro richiesta, sorridendo e indossando magliette che avrebbero fatto invidia al Ku-Klux-Klan.

Al netto di tutte le strumentazioni politiche, che anche in questo caso non mancano, mi domando semplicemente: chi può essere così umanamente insensibile da non pensare che i destinatari ultimi di questa iniziativa sono donne e bambini, chi può opporsi ad un provvedimento che probabilmente salverà la vita di alcuni di loro? Anni fa nella nostra città è morta una neonata proprio perché non erano stati previsti ricoveri di fortuna ; è stato un colpo durissimo per la  nostra società, per tutti coloro ( me compresa ) che non immaginavo che nell’epoca del benessere ed in una ricca cittadina del Nord si potesse MORIRE DI FREDDO.

Io mi domando cosa hanno  subito dalla vita queste persone che, pur vivendo in confortevoli abitazioni, osano opporsi ad un progetto che, da qualunque parte lo si guardi e indipendentemente dall’orientamento politico che si segua, ha il solo scopo di impedire che donne e bambini muoiano (ripeto muoiano ) per il freddo o per le malattie.

Dove hanno perso la loro umanità? Cosa fa pensare loro che vi siano esseri umani che non si meritano nemmeno questa minima attenzione?

Temo che, oltre al freddo, un’altra emergenza dagli effetti ancora più devastanti, debba essere presto affrontata : quella dell’ incapacità di provare pietà, compassione e vicinanza per il prossimo, chiunque egli sia.

Queste persone stanno producendo un danno gravissimo: stanno educando i futuri uomini e le future donne all’intolleranza ed alla paura, stanno insegnando a diffidare del diverso, ad odiare gli ultimi, a scacciare i poveri. 

Vigliaccamente chiedo al direttore ( nel caso decidesse di pubblicare la lettera ) di omettere il mio nome, queste persone, oltre che schifo, mi fanno paura.

LETTERA FIRMATA


Egregio Direttore,

 spiace vedere che una problematica  così delicata come l’ Emergenza Freddo “ si stia trasformando in una questione anche politica e dove ognuno tira l’acqua la proprio mulino con versioni che allo stato sono nettamente contrastanti su contenuti e modalità di attuazione e a  cui non intendo prender parte in questa lettera .

Mi auguro solamente che  questa diatriba si risolva positivamente con il dialogo fra le parti , e che comunque   Legnano e tutti noi  Legnanesi non ci scordassimo  MAI di Rosaela, morta a 29 giorni il 25 Gennaio 2006 nel campo ROM ai margini di Via Novara; dormiva con la madre in una casetta messa in piedi in qualche modo con legni e vecchi pannelli di eternit mentre il freddo annunciava la prima neve.

Un Paese senza memoria è un paese senza storia“  racconta una nota e dotta citazione. E un paese senza storia affronterà male il proprio futuro e quello dei nostri giovani.

La ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente

Dario Selmo

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