10 Ottobre 2013

Caro Direttore

Penso che bocciare il progetto Ikea che prevede l’assunzione di oltre 200  persone in via diretta e uno sviluppo notevole anche nell’indotto,  in un momento come questo, dove la disoccupazione giovanile tocca oltre il 40% delle persone sotto i 30 anni, sia dimostrazione di una miopia cieca e l’emblema dell’incapacita’ della politica di capire la vera realta’ in cui si vive.

Preso atto con dolore che le attivita’ produttive vanno sempre piu’ scomparendo, e’ naturale che la ns societa’ e quindi anche Legnano guardi al terziario come elemento di sviluppo e di crescita: dire no a Ikea che metterebbe Legnano al centro degli interessi e dei movimenti di una vasta zona che parte da Milano ovest fino al comasco al magentino ed al Lago maggiore non e’ giustificabile in alcun modo.

Chi come me ha la fortuna / sfortuna di avere il polso delle aziende e quindi del mondo reale, sa che oggi piu’ che mai c’e’ bisogno di novita’, di positivita’ e di iniziative che possano trainare e dare anche un senso di entusiasmo ad una zona che ormai da troppi anni e’ in depressione economica.

Certo che bisogna essere bravi a livello politico a cercare di ottenere da Ikea quanto piu’ possibile in termini di opere e di riqualificazione di aree sul ns territorio: e’ qui che serve l’abilita’ politica, che non e’ certo quella di dire no a priori o con motivazioni pretestuose.

Il pericolo e’ duplice: da una parte perdere l’ennesima opportunita’ di rilancio della zona, dall’altra che Ikea faccia i bagagli ed il centro lo costruiscano a 20 km da qui!!!

Marco Tajana