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MENSE: LA LIBERTA’ DI SCEGLIERE, NON L’OBBLIGO DI SUBIRE INGIUSTIZIE

10 Ottobre 2013

Buongiorno direttore,
sono una mamma di un bimbo che frequenta la scuola Toscanini.
La mia famiglia ha aderito sin dall'inizio alla protesta del caro mensa, e lo abbiamo fatto grazie all' informazione di  persone che a differenza mia, hanno un senso critico e un sentimento di giustizia. Difatti nell'ultimo giorno di scuola quando ho visto in bacheca le nuove tariffe mensa, mi sono indignata….e mi sono fermata qui.

Perchè fondamentalmente è di questo che voglio parlare. Non di politica, di diseducazione e nemmeno di chi ha ragione.

Si tratta del singolo individuo e della fermezza e perseveranza nel credere nella legge e in ciò che è giusto che lo spinge ad informarsi ed ad attivarsi.
Adesso vi faccio sorridere: mio figlio potrebbe citarvi a memoria le mie orazioni in merito,  quando lo esorto ad essere critico e curioso, a non essere una pecora, ad alzare la testa ed avere uno sguardo più obiettivo, a credere in ciò che sente, ad usare il confronto come crescita, ad essere un salmone perchè no!
Che bell'esempio ha come madre!!!
Queste sono state le considerazioni che ho fatto su me stessa, nel partecipare agli incontri del Comitato Agorà, che ringrazio per l'impegno profuso.

Così di buona lena, dati alla mano ho riscontrato che nel costo mensa ci sono delle cifre che non devono essere solo  a carico delle famiglie che usufruiscono della mensa scolastica.
Ed è qui che ci dobbiamo fermare ed è per questo che dobbiamo lottare.

E non solo per chi non arriva a fine mese. Per tutti noi.

Personalmente, capisco perchè l'ho vissuto, un disagio economico. Ora ho la fortuna e sottolineo questa parola, di avere un lavoro sia io che mio marito e di appartenere alla fascia "alta", solo che la sicurezza economica non c'è per nessuno, viviamo giorno per giorno, con la paura che a fine mese non arrivi lo stipendio, cosa tra l'altro già successa.
Prego che questa situazione possa migliorare, perdere il lavoro non è solo un danno economico, ma anche un ledere l'autostima della persona.
Non posso fare a meno di applaudire una mamma coraggiosa che lotta con le lacrime agli occhi per poter pagare meno di 13 euro per le sue figlie e lo fa con  dignità  chiedendo "solo" di pagare il giusto.

Non dimentichiamo che le famiglie degli alunni di tutte le scuole e non solo di Legnano, devono sovvenzionare le stesse con risme di carta, fotocopie di schede, carta igienica, a volte vorrebbero anche mettersi a disposizione per imbiancare le aule, feste con vendita di torte per raccogliere fondi, tutto questo per l'istruzione dei nostri figli, per l'istituzione scolastica, quindi perchè esimersi nel lottare per un giusto prezzo del pasto del nostro bambino?

Quindi forse devo impegnarmi di più sotto il profilo umano, capire che c'è bisogno della mia presenza, vivere nel contesto, togliermi  di dosso il torpore dato dall'indifferenza e dalla incapacità, essere meno pigra,  saper ascoltare, chiedermi  di che pasta sono fatta.

Io voglio che mio figlio usufruisca della mensa scolastica pagando il giusto e se questo non sarà possibile, voglio poter  portare il cibo da casa.
Non voglio la ragione sugli altri, voglio la libertà di scegliere e non l'obbligo di subire una condizione di fatto ingiusta.

E voi cosa volete?

Daniela Musazzi

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